La guerriglia dei No Tav è un incubo per il futuro

di Giovanni Battista Raggi*

Caro Direttore,
Con sgomento ho letto degli accadimenti di guerriglia urbana al cantiere Tav di Chiomonte e ho subito pensato alla situazione del Terzo Valico. Ancora maggiore impressione mi ha fatto leggere la dichiarazione di Beppe Grillo (invero non legata a tale evento) che in un comizio ha detto: «Io spero in una nostra affermazione totale perché se non ci affermiamo noi ci saranno le barricate, si dovranno assumere loro la responsabilità... Noi dei 5 Stelle la rabbia la stiamo tenendo, senza di noi esploderà».
Siamo evidentemente alla follia politica: dichiarazioni di questo tenore sono pericolosissime, perché rischiano di fornire delle giustificazioni ad atti criminali che giustificazione non hanno, né possono avere. Mi auguro che la giustizia intervenga severamente sul caso di Chiomonte per dare un serio segnale che lo Stato non può accettare la degenerazione in violenza di proteste. E ci sarebbe da domandarsi se il contenuto delle dichiarazioni di Grillo non integri estremi di reato anch'esso...
Il tutto poi mi spaventa particolarmente se penso alle opere da realizzarsi in Liguria come il Terzo Valico (partita) e la Gronda (per la quale la «Via» dovrebbe giungere a breve). Sono convinto che la maggior parte del popolo «No Tav» sia costituita da persone pacifiche che manifestano un disagio in modo corretto, ma è imperativo che anch'essi collaborino per isolare i violenti. Un tavolo pacifico di confronto può e deve esserci, ma è altrettanto ovvio che l'esito non può essere il no a qualunque opera, nè il blocco a tempo indeterminato delle stesse. Le politiche del Nimby (not in my backyard - non nel mio giardino) o del Nimto (not in my term of office - non nel mio mandato) non sono accettabili in un paese civile che aspiri ad essere moderno ed efficiente. Non si può da parte del cittadino pensare che opere necessarie vengano fatte sempre da un'altra parte. Allo stesso modo l'approccio politico locale alle grandi opere non può essere quello di non decidere per evitare danni «elettorali» in termini di perdita parziale di consensi.


Oggi la politica deve assumersi in modo chiaro le proprie responsabilità decisionali e deve porsi in modo fermo nei confronti di manifestazioni criminali quale quella di Chiomonte. Senza se e senza ma. Essere Uomini significa anche questo.
*Tesoriere regionale Pd
Assessore al Bilancio
Comune Santa Margherita

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