I «boiardi» con reddito d'oro e la poltrona nelle partecipate

(...) Per quella da presidente della Fiera di 54mila, quando il vice presidente dell'ente, Enrico Puppo, nel 2010 ha dichiarato un imponibile di 40990 euro. La medaglia d'argento è dell'ex numero uno Vincenzo Lorenzelli, presidente dell'Istituto Gaslini, con un reddito di 298808. Quella di bronzo tocca a Mauro Barabino, direttore generale dell'IST, con 295987. Quella di legno all'ormai pensionato d'oro Riccardo Rosso, direttore scientifico dell'IST, con 255004. I nominativi che sono saliti sul podio sono stati forniti ieri dalla Prefettura: si riferiscono ai redditi complessivi del 2010 e alla situazione patrimoniale. Come per i primi quattro, nessuno degli altri boiardi genovesi ha fornito i redditi e la situazione patrimoniale del coniuge. Se quelli della storica classe sociale di sinistra si ritrovano in cassa integrazione e con i figli senza lavoro, da una prima analisi del documento si capisce che per molti nominati e privilegiati dalla sinistra, quei problemi non sussistono. Per tanti di loro, rispetto al 2009, i redditi sono addirittura aumentati.
Tra gli altri super manager più bravi del mondo che abbiamo la fortuna di avere all'ombra della Lanterna, c'è il cugino dell'ex segretario Pd Massimo D'Alema. L'amministratore delegato di Amiu Pietro D'Alema nel 2010 ha dichiarato un reddito di 201465 euro, ha due proprietà immobiliari (una a Genova e l'altra a Pomezia), risulta socio al 51 per cento nella «D'Alema & Co.» Sas. Secondo i dati forniti da Tursi, per il 2012 Pietro D'Alema, che ha pure la doppia poltrona perché risulta presidente delle Farmacie comunali Genovesi Spa, a differenza della «compagna» Sara Armella percepisce zero euro di compenso. Il presidente di Amiu, Riccardo Casale, ha dichiarato un reddito complessivo di 116117 euro, ma per il suo incarico da «boiardo» ci costa 61904 euro lordi. Tommaso Cabella, che ha sostituito Sara Armella alla presidenza della Spim, ha un imponibile 2010 pari a 167357 euro e per l'altra poltrona di presidente della Società di Gestione del Mercato di Bolzaneto, per il 2012 percepisce 40mila euro lordi. Il suo predecessore, l'ingegnere e appassionato di politica Michele Cozza, per il 2010 aveva dichiarato un reddito complessivo di 104698 euro. L'attuale amministratore delegato dei Mercati, Giambattista Ratto, 145118 euro e quell'altro ancora, Carlo Danzani, 131398.
Tra gli stipendi d'oro con la poltrona assicurata dalla politica e dai partiti, ci sono altri esponenti e simpatizzanti di sinistra, come il presidente del porto di Genova Luigi Merlo (232501) e il genovese Giuliano Gallanti che è andato a coprire lo stesso ruolo nella rossa Livorno (223745). L'ex sindaco Pd Marta Vincenzi, per il 2010 ha dichiarato un reddito di 141632, il «suo» amministratore unico dell'Azienda comunale servizi funebri, Adriano Sacchini, 134448, l'amministratore delegato di Sviluppo Genova Pier Giulio Porazza 81064 e l'attuale assessore comunale Pd Anna Maria Dagnino 61314.
Reddito d'oro anche per altri boiardi, come il presidente del Consorzio Centro Biotecnologie Avanzate di Genova, Antonio De Flora, con 222955 euro, il segretario generale della Camera di Commercio genovese Maurizio Caviglia (203888), il presidente della Coop. Artigiana di Garanzia Vincenzo Ciliberti (129722), il presidente di Porto Antico Ariel Dello Strologo (176096), il direttore generale di Aeroporto di Genova Paolo Sirigu (133626). Tra i più «poveri» c'è il camoglino Silvio Ferrari, che ha dichiarato 43284 euro.

Come gli altri anni, nell'elenco del ministero degli Interni continua ad esserci l'uomo dell'ente misterioso ovvero Fabio Lavagetto (83135 euro), che risulta vice presidente dell'Istituto Superiore di Studi in Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, gira in Bmw X3 e ha un'abitazione a Deiva Marina. Mai sentito parlare o «comunicare» molto con la stampa locale.

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