I genitori mettono ko l'ex pugile pusher

(...) «sottotorchio» il figlio riuscendo a farsi raccontare del giro di pastiglie e dei contatti presi dai compagni di classe con gli spacciatori per farsi consegnare gli stupefacenti e sono poi andati a denunciare il tutto ai militari. Da lì è partita una complessa indagine fatta soprattutto di pedinamenti in giro tra appartamenti della «Genova bene», tra feste di compleanno e per diplomi che ha portato all'arresto di tre persone e al sequestro di trecento pasticche di ecstasy e un etto di cocaina, oltre a centinaia di monete false da un euro che il gruppo utilizzava in distributori automatici e slot machine per recuperare denaro contante.
In manette è finito Cataldo Cortese, nativo di Crotone ma residente a Genova, e la fidanzata, Valeria Castro una ragazza cilena di 26 anni che è stata sorpresa dai carabinieri - al momento dell'arresto - con droga nelle parti intime. Per scoprire lo stupefacente agli investigatori è stato necessario sottoporla ad una radiografia in ospedale. Cortese è meglio noto come Christian Calabria, nome d'arte per la sua attività di lottatore di Savate, disciplina per la quale era riuscito ad ottenere la medaglia di bronzo ai campionati mondiali di Francia. L'uomo, che aveva dovuto interrompere l'attività atletica per un incidente che lo aveva anche ridotto in coma per diverso tempo, lavorava nell'impresa edile del padre. Come seconda attività, invece, faceva il pusher fornendo stupefacenti ai ragazzini: prendeva ordinazioni con il cellulare, via sms dai giovani genovesi e si muoveva esclusivamente in taxi per non destare sospetti portando le dosi in case e circoli dove venivano organizzati i festini.
I due sono stati sorpresi sotto alla loro abitazione in via Lusignani a Molassana. Con la coppia è finito in manette anche Salvatore Pulvirenti, un carrozziere che prestava la sua officina per il deposito della merce.

L'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Emilio Gatti e Alberto Lari, si è inizialmente basata sulla «confessione» dei genitori del ragazzo. I carabinieri sono risaliti prima ai compratori e poi al pusher che hanno seguito in tutti i suoi spostamenti per settimane.

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