«I miei Migliori Anni? Li sto vivendo»

«I miei Migliori Anni? Li sto vivendo»

Cambio di look con un biondo sensuale, stessa voce potente. Alexia una delle più straordinarie cantanti pop italiane (8 dischi d'oro e 2 di platino, cinque milioni di dischi venduti in tutto il mondo fino al 2002 come regina della disco dance) è tra i protagonisti musicali del programma del sabato sera «I migliori anni», condotto da Carlo Conti. Insieme con Luca Barbarossa, Marco Masini, Povia, Enrico Ruggeri, Paola&Chiara, Mietta, Karima dà voce alle più belle e significative canzoni che hanno fatto epoca, ma in una rilettura più attuale. A lei, come agli altri interpreti viene affidato un brano e in ogni puntata ognuno di loro propone un proprio inedito.
«Una responsabilità, ma io sono contenta perché comunque ho sempre fatto cover. Cantavo nelle cover band fin dall'età di diciannove anni, ci sono cresciuta, è stata la mia palestra. Quindi mi diverto moltissimo, non vedevo l'ora che ci fosse un programma concepito così che però che non sapesse di talent show, perché non è il nostro caso: siamo persone che hanno macinato chilometri e chilometri di autostrade, preso innumerevoli aerei che ci hanno portato a cantare in tutta Italia. E poi c'è la presenza di Carlo Conti che ci garantisce una cosa bella e di qualità, perché Carlo è una persona che ha sempre mantenuto la dignità, è sempre stato un personaggio un po' d'altri tempi. Forse in momenti in cui tutti urlavano, esageravano ed erano anche un po' volgarotti per avere successo, lui si è mantenuto sulla sua strada e alla fine ha avuto tantissime soddisfazioni».
Come vengono scelte le canzoni?
«Loro inizialmente ci fanno alcune proposte, noi ne facciamo altre, poi cerchiamo un compromesso, ma gli autori ci danno tanta libertà».
In contemporanea con «I Migliori Anni» ci sarà anche Sanremo.
«Non mi hanno preso», ride.
Ma che ricordo ha del festival?
«Bello. Perché a Sanremo devi cantare bene, devi portare canzoni radiofoniche, che piacciano e devi sostenere il palcoscenico, i ritmi e le pressioni. Io l'ho sempre fatto ben volentieri, mi sono sempre trovata bene, ero sempre pronta quando andavo a Sanremo».
Com'è venire dalla provincia italiana, da una città come La Spezia e diventare Alexia, una cantante conosciuta in tutto il mondo?
«Una soddisfazione personale prima di tutto, e poi per la mia famiglia. È anche la dimostrazione che se si punta su qualche cosa e si canalizzano le energie in modo positivo, prima o poi si arriva. Ci vuole anche una buona dose di fortuna sicuramente, io forse l'ho avuta o forse me la sono cercata. Però spero di essere un piccolo sogno per i miei concittadini che sono un po' musoni, dicono qui non succede mai niente. Invece prova fare succedere qualcosa, dico io».
Quali sono i migliori anni di Alexia?
«Bé... tutti... Premetto che ho avuto un'infanzia molto felice, con genitori che mettevano davanti a tutto le loro bambine, me e mia sorella. È quello che sto cercando di fare con le mie figlie creando un ambiente felice, dove ci si può confrontare senza avere paura di essere giudicati, di essere presi in giro. Ultimamente ci sono momenti in cui penso che sia questo il decennio migliore della mia vita, quando dal 2005 sono un po' rinata come persona, anche se le grandi soddisfazioni sono venute prima. L'apice è venuto prima e poi c'è stata la discesa, ma ai primi successi ero molto sola, ero concentrata sul lavoro.

Poi è strano, perché il mio primo successo è coinciso con la morte di mio padre, quindi ho dovuto decidere se soffrire o impegnarmi. Non ho più tirato il fiato fino al 2003 quando c'è stata la mia vittoria a Sanremo, e poi c'è stata la botta. E dopo ho ricominciato e sono arrivate le mie bambine e... sì i miei migliori anni li sto vivendo ora».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica