Acqua del rubinetto di buona qualità, bisognosa solo della disinfezione prevista per legge e in grado di competere con le migliori marche d'acqua minerale che compriamo ogni giorno al supermercato. È il concetto chiave dell'iniziativa «Acqua di S. Giorgio» avviata in collaborazione tra Comune di Genova, Iride Acqua Gas, gestore del servizio idrico integrato per tutta la Provincia, e Mediterranea delle Acque, responsabile della gestione degli acquedotti genovesi. La promozione «Acqua di San Giorgio» prevede la distribuzione di 10mila bottiglie e 3mila caraffe di vetro fornite da Assovetro, l'associazione di categoria delle industrie vetrarie. L'iniziativa punta ad invogliare i genovesi a prendere in considerazione il consumo di acqua del rubinetto, da raccogliere in contenitori di vetro. A differenza dell'acqua in bottiglia, quella del rubinetto ha il vantaggio di non dover essere imbottigliata, trasportata e immagazzinata.
Ma l'aspetto che i sostenitori dell'iniziativa considerano decisivo, per passare all'acqua del rubinetto, è l'enorme differenza dei costi. Per produrre una sola bottiglia in Pet, il tipo di plastica usato per questo scopo, occorrono quasi due chili di petrolio e 17 litri di acqua per la lavorazione. E con il costo del petrolio, che ha superato i 140 dollari al barile, e l'esigenza di contenere i consumi idrici nei periodi di siccità, il problema diventa sempre più pressante. Secondo le statistiche, gli italiani sono tra i maggiori consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia (mediamente 210 litri a testa in un anno, pari a 140 bottiglie da 1,5 litri ndr). Se consideriamo che una bottiglia da litro e mezzo costa, in media, tra i 20 e i 40 centesimi, si calcola che una famiglia di quattro persone arrivi a spendere 436 euro l'anno a fronte di una spesa di soli 2 euro, usando acqua del rubinetto. «Il gradimento per l'iniziativa Acqua di San Giorgio è elevato - spiegano i funzionari di Mediterranea delle Acque - abbiamo ricevuto moltissime telefonate e, durante le distribuzioni effettuate in piazza Campetto, Lungomare di Pegli e in piazza Matteotti, abbiamo già consegnato circa 1500 bottiglie di vetro». I genovesi sono stati invitati a ricambiare l'omaggio consegnando dei contenitori di plastica ai punti di distribuzione, per potenziare la raccolta differenziata, visto che due terzi delle bottiglie vuote non finiscono della campane della raccolta ma, al contrario, nella discarica, aggravando i problemi di inquinamento. Ma bisogna considerare che l'acqua del rubinetto, per quanto controllata, richiede che gli impianti idrici all'interno dei palazzi siano gestiti in modo ottimale. In parole povere, c'è differenza se l'acqua entra in casa dalla presa diretta delle condutture o se nel condominio ci sono cisterne che, prima la accumulano, e poi la incanalano verso i rubinetti. In questo caso, è compito dell'amministratore tenere nella massima efficienza le cisterne che, secondo Mediterranea delle Acque, devono essere sottoposte a manutenzione ogni anno da parte di imprese affidabili che rilasciano un Bollettino analitico. E l'amministratore dovrebbe anche consigliare i condomini di pulire periodicamente i miscelatori dei rubinetti e dare informazioni sulla buona manutenzione dei serbatoi dell'acqua, i cosiddetti autoclave, che alcuni hanno fatto installare presso il proprio appartamento.
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