Stop agli alcolici. Per ora davanti ai bar di Sampierdarena, poi a quelli della «movida» nel centro storico genovese. È la crociata del centrosinistra per «evitare inconvenienti derivanti dai comportamenti degli avventori eventualmente stazionanti esternamente» ai locali della delegazione più turbolenta della città, presentata ieri dall'assessore «anti-negroni» Elena Fiorini. L'assessore antialcol ieri ha ricordato che in tutta Genova vige ancora il divieto per l'uso dei contenitori di vetro al di fuori degli esercizi pubblici, fra qualche settimana organizzerà una serata al «biococktail» a zero gradi e il mirino dei «cantunè» si sposterà sui localini dei «carruggi» frequentati dai giovani.
Più che un provvedimento di «impegno unilaterale di convivenza civile» quello presentato ieri pare uno degli altri divieti per genovesi e genovesi d'adozione. La campagna di sensibilizzazione contro il «degrado» prevede pure l'impegno dei baristi a «intraprendere una attività di sensibilizzazione nei confronti degli avventori circa l'uso moderato e consapevole di bevande alcoliche». Ci penseranno loro a «vietare» di alzare il gomito per «socializzare» o affogare nell'alcol la disperazione per la perdita del posto di lavoro o sfogarsi così per le corna fatte dalla compagna.
Infatti, l'impegno che il Comune invita a sottoscrivere, prevede che gli esercenti si dotino «di personale che inviti gli avventori in accesso o in uscita dai locali ad evitare rumori e schiamazzi allertando, se necessario, le forze di polizia», ma anche di tappezzare le vetrine, al posto di insegne luccicanti, di «cartelli interni ed esterni al locale, richiamanti la necessità di mantenere comportamenti corretti, nelle lingue maggiormente in uso nella zona ove l'esercizio è situato, ed indicativamente in spagnolo, arabo, albanese, inglese e francese». I titolari dei bar dovranno mantenere gli spazi esterni «in modo decoroso attivandosi direttamente per eliminare la presenza di rifiuti abbandonati» e in cambio riceveranno da Amiu una fornitura gratuita di sacchetti per la raccolta differenziata e un «bonus» gratuito di ritiro di «rumenta» ingombrante due volte l'anno «per un massimo di 3 metri cubi».
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