L'ha seguito a fondo, il senatore del Pdl Giorgio Bornacin, l'iter della legge sui porti, «fin da quando - sottolinea - era ministro Altero Matteoli, poi come vicepresidente della Commissione Trasporti». E ora, all'indomani del varo della normativa al Senato, ci tiene a riconoscere «innanzi tutto, l'eccezionale contributo del collega senatore Luigi Grillo, che si è battuto a fondo, per anni, al fine di dotare il Paese di uno strumento legislativo determinante per lo sviluppo degli scali». Un riconoscimento che è venuto subito, fra gli altri, anche da Franco Marenco, responsabile Pdl del settore Porti Liguria, secondo cui «Grillo ha messo cuore e anima nella questione, e ha fatto sì che ne scaturisse una prospettiva concreta per la realizzazione delle infrastrutture portuali. Resta ora da compiere un ultimo sforzo - ha concluso Marenco - per regolamentare il ruolo delle organizzazioni del lavoro negli scali».
Bornacin, intanto, sottolinea i punti qualificanti della legge. A cominciare dal primo punto per importanza: «Non c'è un solo articolo che valga in assoluto più di altri - precisa -. Ma certo l'autonomia finanziaria dei porti è una delle questioni che più stavano a cuore a chi voleva promuovere la crescita della portualità». E questo, nella legge appena approvata a Palazzo Madama, c'è: «Senza dubbio» ammette il senatore del Pdl. E aggiunge: «L'autonomia finanziaria è stata riconosciuta, e anche se per il momento, considerate le difficoltà economiche, sarà applicata in misura minore, il principio è affermato chiaramente, e rappresenta una pietra miliare».
Poi c'è la novità che riguarda la nomina del presidente dell'Autorità portuale. «Anche questo - per Bornacin - è un elemento che qualifica la legge. La nomina viene sottratta a bizantinismi politico-burocratici esasperati. Inoltre, il vertice dell'Authority cambia veste in misura considerevole: il presidente diventa manager, ha responsabilità e poteri più ampi e precisi. Allo stesso Comitato portuale, inoltre, vengono sottratte incombenze decisamente minori, di cui però finora doveva occuparsi». Ne guadagna l'operatività complessiva.
«L'autonomia finanziaria degli scali è tutto merito dei senatori liguri»
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