L'odissea per timbrare il biglietto del bus


La gente si lamenta, qualche volta fioccano le multe. Anche perché in un modo o nell'altro il ticket va vidimato, e se manca l'obliteratrice basta anche una penna con cui segnare numero del mezzo e orario. Ma valla a trovare la penna, uno mica può sempre averla a portata di mano, magari mentre torna dal supermercato coi sacchetti della spesa.
«Il problema esiste e ci vorrà ancora un po' di tempo per risolverlo anche se l'azienda ha capito che occorre affrontare la questione che si è creata negli ultimi mesi - spiega Giuseppe Mazza segretario Fit- Cisl Autoferrotranvieri Genova - Si è aggravata dall'ottobre scorso ad oggi, dato che alla fine dell'anno scorso per i soliti problemi di bilancio sono stati messi in cassa integrazione moltissimi dipendenti che si occupano di manutenzioni».
Fatta eccezione per gli autisti e per i meccanici che devono assicurare il buono stato degli autobus, gli altri dipendenti Amt sono stati falcidiati dalle misure di cassa integrazione, a cominciare da chi aggiusta le targhe o i sedili, per finire a chi deve tenere in buono stato le macchinette obliteratrici.
«Nell'ottobre scorso, su quindici tecnici che si occupano delle migliaia di obliteratrici che esistono sugli autobus genovesi ne sono stati messi in cassa integrazione ben tredici - spiega Mazza - Solo due sono rimasti per cercare di coprire il lavoro che facevano tutti insieme. È chiaro che la situazione è precipitata».
Secondo il sindacalista la situazione non è destinata a risolversi a breve. «Ora ne sono stati richiamati a lavorare altri cinque o sei, ma siamo sempre a metà organico», precisa Mazza, che racconta come le macchinette obliteratrici si guastino al ritmo di 50 al giorno e una persona da sola ne riesce ad aggiustare una decina per ogni turno di lavoro.
«Quindi quando c'erano solo due colleghi in servizio, trenta ogni giorno venivano lasciate indietro».
Ma la moria delle macchinette come si spiega? Solo con il vandalismo, visto che vengono rotte da irresponsabili che cercano con ogni mezzo il sistema di non pagare il ticket e infilano pezzi di carta nelle obliteratrici per farle inceppare. Così anche chi sale dopo non riesce a timbrare, con il rischio di prendersi una multa salata.
«Sì perché è bene sapere che il biglietto va annullato comunque, a mano con una penna - spiega Mazza - e se uno la penna non ce l'ha, perché non è tenuto ad averla, può chiederla all'autista, che ha la penna come dotazione. Quindi anche quelli che fanno i furbi devono sapere che boicottare la macchinetta non vale».

Comunque il problema del vandalismo sui bus è causa di almeno otto guasti su dieci, e a stargli dietro non è facile.
A rigore di legge il controllore deve fare la multa a chi non ha validato il biglietto, anche se l'obliteratrice non funziona, spiegano i sindacalisti. Il rischio, sennò, è prendere la multa.
Monica Bottino

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