Marco Doria a due facce: il cittadino boccia il sindaco

Che Marco Doria avesse problemi ad andare d'accordo con la propria maggioranza era noto. Che la Gronda lo portasse a litigare anche con i collaboratori più stretti era immaginabile. Ma che addirittura potesse essere anche contro se stesso lo abbiamo scoperto ieri. E a mostrare l'immagine di un sindaco a due teste, proprio nel senso che pensa contemporaneamente una cosa e il suo esatto contrario, ci pensa l'intervista concessa ieri a Telenord. Marco Doria ha infatti spiegato la propria posizione sulla Gronda: «Da cittadino al momento non sarei favorevole. Come sindaco, sono il sindaco di una maggioranza che ha un programma elettorale da rispettare». Tradotto, Marco dice di no, Doria dice di sì? Le sfumature che cerca il sindaco sono molteplici per non scontentare nessuno e per non far crollare la sua già traballante squadra. Anche se nell'intervista a Telenord prova a spacciare fiducia: «La mia è una maggioranza che regge, lo ha dimostrato in consiglio. Ed è anche l'unica che esista». Una sorta di messaggio al Pd, per avvertire di non tirare troppo la corda. Di certo il Doria cittadino boccia il Doria sindaco anche su quello che sarebbe l'iter da seguire per l'approvazione della Gronda.

Mentre l'amministratore insiste sui passaggi di valutazione di impatto ambientale e analisi simili, il «genovese» tipo avrebbe voglia di riprendersi il potere: «Penserei a un referendum sul modello svizzero - dice Doria, invocando uno strumento che il Comune di Genova invece non adotta sulla questione -. Per chiamare i cittadini a esprimersi su certi argomenti».

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