Alessio Bevilacqua è la risposta di chi pensa che i valori della destra non siano più rappresentanti nel Pdl.
Giovane ma con già dieci anni trascorsi a battagliare tra i banchi di opposizione nel Municipio Valpolcevera, ora gli tocca il compito di rappresentare il centrodestra come candidato presidente della coalizione che comprende Pdl, Liguria Moderata e Democrazia Cristiana.
Bevilacqua, 28 anni, è cresciuto a pane e politica. Ha cominciato a interessarsi della «materia» a 13 anni avvicinandosi pian piano alle posizioni di Alleanza Nazionale: «Ho capito cosa era la destra italiana leggendo i discorsi di Giorgio Almirante, mi si è aperto un mondo».
Ora però lei è nel Pdl e per giunta senza Gianfranco Fini.
«Lultima cosa di destra detta da Fini risale al G8 di Genova del 2001 quando difese la polizia. Da quel giorno è cominciato un cambiamento concluso nel peggiore dei modi: tradendo un popolo. Si è dimostrato un Follini qualunque dopo aver fatto il padre padrone per anni»
Concentriamoci su cose concrete. È candidato presidente nel municipio più rosso di Genova, le piace perdere?
«Sono dieci anni che combatto in trincea, vorrà dire che se non diventerò presidente continuerò a fare opposizione. Ma se dovesse succedere la prima cosa che farei sarebbe riunire le associazioni del territorio e i consorzi dei commercianti per creare un progetto comune visto che sono loro che fanno vivere i nostri quartieri»
Non solo è nella zona più «bulgara», ma anche in quella più complicata. Terzo valico, nodo ferroviario, Gronda: le grandi opere di Genova passano tutte da lì. Come fare?
«Cè un documento votato dallo scorso consiglio municipale ed ispirato proprio da noi del Pdl. Dice sì alla Gronda e alle altre grandi opere, ma esprime forti perplessità sul fatto che tre enormi cantieri possano aprire in concomitanza e senza alternative viabilistiche per la vallata»
Parte da quello che ha già fatto o proponete delle novità nel programma?
«Parto dalla nostra esperienza e da problemi che restano irrisolti. Voglio continuare a lottare perché in vallata, sfruttando la presenza dellIit si possa ragionare allipotesi di un Erzelli bis, con un polo universitario che possa svilupparsi parallelamente e con loro potrebbero arrivare imprese interessate a sfruttare questo binomio»
Mobilità e trasporto pubblico. Anche qui si fa dura...
«Si può rivedere tutto e potenziare i servizi quasi a costo zero. Il problema è che oggi i bus Amt e i treni danno un servizio sottodimensionato per una realtà di 70mila abitanti ai quali vanno sommati i 30mila dei comuni limitrofi»
Poi cè il problema integrazione
«Limmigrazione può essere una risorsa per il territorio, ma le politiche fatte fino ad ora dal Comune sono fallimentari. Prendiamo il campo rom di Bolzaneto: è unarea di sosta temporanea ma tanto a tempo non è visto che alcune famiglie ci vivono dagli anni 90 e hanno costruito strutture in muratura che sono anche vietate. E tutte le utenze sono a nostro carico: non va bene.
La ricetta per la sicurezza?
«Da presidente non avrei grandi poteri ma chiederei di riportare la polizia municipale nelle vecchie sezioni, un nuovo commissariato di Polizia nellarea dellex mercato di Teglia e la caserma dei Carabinieri e Pontedecimo».