Musso e il nuovo nemico: ora ce l'ha con Renzi

«Se Matteo Renzi diventasse il candidato del Pd e del centrosinistra, starei con il Monti bis. Se nel Pdl e centrodestra si candidasse Berlusconi o un Alfano, starei ancora con il Monti bis. Però è ancora tutto da vedere. Non sappiamo neanche con quale legge andremo a votare. Terminata la stagione con lo slogan Salviamo l'Italia, occorre passare alla nuova stagione dello sviluppo del paese con la concreta attuazione di una radicale riforma fiscale, riduzione della spesa, vendita del patrimonio statale, massima spinta a merito, concorrenza e liberalizzazioni».
Il senatore Enrico Musso ieri sera ha presentato la seconda assemblea nazionale della Fondazione Oltremare ai bagni Estoril di corso Italia (presenti circa 150 persone, a Villa Spinola tre anni fa erano più del doppio) e il nuovo sito web, ma non ha ufficialmente annunciato la sua discesa in campo, né lo schieramento per la prossima primavera. In ballo ci sono gli 80mila voti ottenuti al secondo turno per Tursi.
«Il quadro politico è confuso. Lazio e Sicilia saranno test importanti. Il consenso per Grillo, dato dai sondaggi intorno al 20 per cento dei consensi popolari, calerà e lo vedo molto isolato. Se il 15 per cento ottenuto da Oltremare a Genova, nonostante me - ironizza il presidente Musso - si tramutasse in un 12 per cento a livello ligure, ci si potrebbe presentare agli elettori anche come indipendenti, senza l'appoggio di nessun partito. D'altronde, il 15 per cento a Genova rappresenta già il 7,5 per cento dei voti regionali».
Enrico Musso ha comunque annunciato di non lasciare la leadership della Fondazione e di continuare a rimanere al suo posto in consiglio comunale e al Senato «nell'interesse dei cittadini».
«Abbiamo raccolto più voti del Pdl e dei grillini - aggiunge Musso - ottenendo 40mila voti al primo turno e quasi 80mila al secondo. È stato un ottimo risultato, anche perché le proiezioni del ballottaggio ci davano al 24% contro il 76% di Doria. Invece, è finita 41 a 59. Peccato che i due dell'Udc, eletti nella nostra lista, hanno fatto i furbetti. Arrivati a questo punto non molliamo. Occorre ragionare sulle elezioni politiche. Su Doria non vorrei dire ve lo avevo detto, ma è evidente che è ostaggio del Pd. Adesso tutti i nodi vengono al pettine, come per Gronda e Amt».
Tra i sostenitori del prof. ieri si è fatto avanti Marco Beltrami.

La «spalla» di Musso, alla fine dell'assemblea di Oltremare, ha organizzato il primo incontro di «FermareilDeclino Liguria!», che fa riferimento al giornalista economico Oscar Giannino: «Il governo Monti bis falso problema, riscriviamo l'agenda di Monti».

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