«Il nuovo sindaco Marco Doria in campagna elettorale ha riunito amici e simpatizzanti in case private, mai una volta che abbia usufruito di bar, ristoranti o trattorie della città. E questo è già un segnale poco incoraggiante per quanto riguarda la sensibilità e lattenzione dellamministrazione comunale ora in carica nei confronti della nostra categoria di pubblici esercizi, alle prese con una moltitudine di problemi»: non ci mettono molto gli esponenti della Fepag, la federazione che riunisce i ristoratori genovesi aderenti allAscom, a denunciare lo stato delle cose e le prospettive della categoria in rapporto all«aria che tira a Palazzo Tursi». Ne parlano, in particolare, Riccardo Bertola e Giorgio Bove, che mentre denunciano la profonda crisi attraversata dagli associati, lanciano una serie di iniziative volte alla ripresa del comparto, con relative ricadute sul turismo e sullintera filiera produttiva. «Alla crisi del settore - sottolinea Bertola, già patron del Gran Gotto che ora è affidato alla sapiente guida del figlio - possiamo rispondere in due modi: o la subiamo con rassegnazione, o rilanciamo con lottimismo della volontà e con linnovazione». Per questo, una quarantina di locali genovesi hanno deciso di proporre per quattro mesi un menù di tre portate e un bicchiere di vino a 30 euro, opportunità riservata agli ospiti degli alberghi che si presenteranno «armati» di depliant disponibili nellhotel.
Non basta: Bove, al timone dellAntica Osteria della Castagna, spiega uniniziativa studiata in collaborazione con il Museo Luzzati: «Abbiamo pensato a un abbinamento cultura-gastronomia di qualità, caratterizzato da serate a tema cucina+arte. Il primo protagonista sarà Pinocchio». La volontà, insomma, è di «muovere il mercato» che negli ultimi anni ha perso parecchie posizioni. «Eppure - insistono Bertola e Bove - a Genova ristoranti, trattorie e bar sono una realtà economica consistente, con circa 25mila dipendenti. E pur non usufruendo di cassa integrazione e altri tipi di ammortizzatori sociali, hanno affrontato la congiuntura con impegno e spirito di sacrificio, pronti anche a proporre novità, sempre nel nome del corretto rapporto qualità-prezzo». E a chi controbatte - a ragione - che a volte, come nel caso della voce «coperto» o dei prezzi mediamente più alti a Genova che in altre città a parità di categoria, molti ristoratori hanno assunto posizioni poco giustificabili, gli esponenti della Fepag replicano richiamando in causa il Comune: «Sono i costi complessivi ad essere più alti a Genova. Noi non giustifichiamo prese di posizione sbagliate, ma è anche vero che, tanto per dire, la tassa sulla spazzatura è una voce che penalizza moltissimo il ristoratore e finisce per ricadere sul cliente. Bisognerebbe, almeno, che venisse attuata la proposta dellex assessore Gianni Vassallo, e cioè che quanto ricava il Comune in materia venisse reinvestito per il sostegno delle strutture turistiche. Vediamo se Doria confermerà...».
«Noi ristoratori, snobbati dal sindaco»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.