Cronache

Pacco «sospetto» a casa Grillo Ma sono due bottiglie di mirto

Pacco «sospetto» a casa Grillo Ma sono due bottiglie di mirto

L'ultimo colpo alla quiete di Sant'Ilario, un angolo di paradiso affacciato sul mare a pochi chilometri da Genova, dove prima che il leader a Cinque Stelle facessero il pieno di voti, vigevano l'anonimato e la riservatezza tipici della gente di queste parti, arriva ieri poco dopo le 14 di ieri. Ed ha la forma di un pacco, una scatola di cartone con il nastro adesivo marrone tutt'intorno e una scritta con un pennarello blu che dice «libri usati» che un corriere espresso recapita in tarda mattinata alla villa di Grillo. E che nel giro di poco, appena dopo essere stata presa in consegna dalla moglie Parvin, diventa immediatamente un «pacco sospetto».
Colpa della grafia con cui sono indicati mittente e destinatario (Beppe Grillo), o del fatto che il comico non conosca affatto il nome di chi gli ha mandato un presente da Alghero. Suggestioni probabilmente del momento, con un'esposizione mediatica oltre l'immaginario. Tant'è che Parvin non ci pensa un attimo di più e dopo aver avuto conferma dal suo Giuse che quel nome dalla Sardegna non gli dice proprio nulla, chiama i carabinieri e mette in moto tutte le procedure che si attivano normalmente quando i militari si trovano di fronte ad una segnalazione di «pacco sospetto». Quindi due artificieri che si precipitano a Sant'Ilario, parlano con Parvin e poco dopo escono con la scatola di cartone nel bagagliaio ancora intatta. Farla brillare nel giardino della villa sarebbe stato troppo pericoloso, questioni di sicurezza e così eccoli scomparire tra le colline in direzione di Genova. Dove, poco dopo, se ne scopre finalmente il contenuto: due bottiglie di liquore al mirto e un biglietto di congratulazioni per il successo elettorale di Grillo. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Epperò, la Questura decide comunque di inserire la villa di Sant'Ilario del comico genovese nel piano di vigilanza generica della provincia di Genova. Il prefetto, Giovanni Balsamo, ha convocato mercoledì un vertice tecnico specifico per stabilire le misure di protezione del leader del M5S. Eraldo Ciangherotti, assessore ai servizi civili nel Comune di Albenga, dà una propria - ironica - lettura alla vicenda e su Facebook scrive il post: «pacco sospetto a casa Grillo. Devono essere già pervenuti i tanti moduli che i cittadini disoccupati hanno indirizzato a casa del comico genovese per ottenere il salario di cittadinanza mensile».
Mentre tutto intorno, là fuori prosegue il pellegrinaggio di curiosi, cittadini riconoscenti con mazzi di fiori e lettere e questuanti. L'assedio di giornalisti e cameraman che stanno qui in pianta stabile da domenica alla ricerca spasmodica di una battuta del leader grillino. Con le luci puntate sulle finestre che si affacciano sulla strada, come in un reality h24. Stremati, esausti, e arrabbiati perché il comico genovese parla con la stampa straniera, e snobba quella italiana. Non si fa trovare. Di più: manda fuori la colf a dire ai cronisti che non è in casa, ma tu vai a sapere se poi è vero o no.
Il mistero - farà parte anche questo della strategia e della tattica a Cinque Stelle? - che si crea intorno al personaggio è tale che si pensa che possa essere sfuggito agli occhi delle telecamere da un'uscita laterale che sbuca su una creuza. Lì, proprio dove finisce l'orto con la lattuga che Beppe aveva promesso di curare in attesa del risultato elettorale. E allora c'è chi si arrampica sugli alberi sperando da lassù di conquistare chissà che angolo magico per intravedere almeno la sagoma, la chioma grigia e ricciuta attraverso una finestra. C'è chi si apposta dietro alla porticina di legno verde, l'uscita laterale della grande e bellissima villa, per strappare almeno qualche parola al giardiniere che spunta da una scala. Niente da fare, gli unici che si fanno vedere sono la figlia Valentina con il fidanzato, carichi di valigie, Parvin e l'assistente che si presenta ai cronisti con un vassoio carico di caffè. Lui, invece, Giuse continua a comunicare a modo suo, attraverso il blog.

«Chiedo scusa ai miei vicini di casa per il disagio di questi giorni, ancora qualche giorno di pazienza e tutto tornerà come prima».

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