Prima che un'amministrazione comunale, quella guidata da Marco Doria dovrebbe essere, anzi fare, dell'ordinaria amministrazione. Iniziando in particolare dalla manutenzione delle strade, dei marciapiedi, delle passeggiate a mare. È l'appello rivolto da Edoardo Rixi - capogruppo della Lega Nord in Comune, un infaticabile delle interrogazioni in Sala Rossa - al sindaco. In particolare Rixi mette a fuoco due problemi rilevati in città. Il primo riguarda la situazione in cui versa il lungomare di Pegli, in particolare il tratto tra i bagni Puppo e il castello Vianson. «Le piastrelle sono ormai quasi un ricordo e creano dislivelli e rattoppi che comportano un pericolo per chi passeggia, specie anziani e diversamente abili», scrive Rixi, che mette in evidenza un'altra struttura a rischio della passeggiata: «La ringhiera protettiva è usurata dal tempo e letteralmente divorata dalla ruggine, il suo posizionamento risale agli anni '50 e si renderebbe inderogabile la sua sostituzione».
Insomma, l'intervento del Comune appare urgente. Ma lo stesso Comune lo sa almeno? È proprio questa la prima domanda che il consigliere leghista rivolge al primo cittadino. Che poi passa al livello successivo: l'amministrazione «non ritiene opportuna la programmazione del restyling della passeggiata a mare?». In attesa di conoscere gli intendimenti di Palazzo Tursi, Rixi suggerisce anche di fare un lavoro a regola d'arte. Perché sarebbe quantomai opportuno «mantenere il lungomare nei canoni liberty che rappresentano una caratteristica dell'elegante cittadina del ponente». Ecco quindi che il capogruppo del Carroccio suggerisce «una ripiastrellatura e la sostituzione della ringhiera di protezione» con materiale il più possibile uguale a quello ormai degradato.
Oltre allo stato di semi abbandono della passeggiata pegliese, Rixi mette in evidenza, con una seconda interrogazione urgente, anche una questione di sicurezza viabilistica, che per fortuna potrebbe trovare soluzione senza neppure un ripensamento del sindaco di Genova. Il problema è quello dell'adesione garantita da Doria all'iniziativa «Cieli blu» inventata dal governo Monti allo scopo di diminuire il consumo di energia elettrica durante le ore notturne. Il problema, fa osservare Rixi, è che ridurre le emissioni luminose significa rendere ancora più buie «le principali vie di attraversamento che compongono il nastro dell'Aurelia» da levante a ponente. Una scelta pericolosa per la sicurezza stradale ma anche dal punto di vista della criminalità. Questa «invenzione» del governo Monti è stata per fortuna stoppata dal Parlamento, ma resta il problema dell'entusiastica adesione di Doria a un progetto che avrebbe messo in pericolo la città di Genova.
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