Porto Venere, rivolta contro il sindaco «democrat» Nardini (Pd) ignora la promessa di ristrutturare un albergo

Clima pre elettorale molto teso, in primavera ci saranno le amministrative, a Porto Venere, teatro di una contesa tra cittadini e sindaco, a causa del rudere del vecchio albergo San Pietro che da 22 anni grava sul borgo e che avrebbe dovuto veder nuova vita quest'anno. L'amministrazione comunale lo scorso inverno aveva annunciato che i lavori sarebbero iniziati a breve, ma non c'è ancora il progetto. Gli abitanti sono scesi in strada a protestare, ma molti dubbi non sono stati chiariti. I cittadini hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale, sostenuti dall'opposizione, per sapere le sorti del progetto di ricostruzione, dopo gli annunci trionfalistici del sindaco Massimo Nardini, Pd, ma il primo cittadino ha detto no, con una censura scritta: «Non ravviso alcuna effettiva funzionalità per una loro audizione in Consiglio». Replica dei residenti: «Imbavagliando i cittadini il sindaco crede forse di poter nascondere colpe e responsabilità? Certe censure, certe arroganti prese di posizione sono tipiche dei regimi.

Al contrario, la libertà di esprimere opinioni, signor sindaco, è ancora alla base della nostra democrazia». Insomma, se voleva alzare i toni del dibattito, il sindaco Nardini, già accusato da molti dei «suoi» di non aver voluto le primarie per la nuova lista che lo appoggerà alle prossime elezioni, c'è riuscito.

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