È uno dei cosiddetti «rami secchi» più virtuosi d'Italia. Tanto che il 29 ottobre scorso ha ricevuto l'Oscar di Bilancio 2012. Da quando al comando c'è un uomo solo, il commissario straordinario Piero Fossati (Pd), l'ente si è distinto come si distinguono una di quelle tante imprese del Nord Est che lavora e funziona a meraviglia. Ma adesso rischia il «crack» finanziario.
La Provincia di Genova, come quelle imprese, da oggi rischia il collasso per i «tagli devastanti e insostenibili» del governo Monti, per i «crediti di 35 milioni di euro» mai pagati per «trasferimenti erariali, affitti e rimborsi spese» e perché «lo Stato anziché onorare il debito nel 2013 taglierà alla Provincia addirittura 27 milioni». «Sarà impossibile avere a disposizione le risorse minime indispensabili - spiega Fossati annunciando anche un ricorso al Tar contro la spending review - per coprire i costi di gestione e i tagli stanno creando una situazione di gravissimo rischio di dissesto. Ho denunciato la drammatica situazione in una lettera a Monti e ai ministri, ma non ho ancora ricevuto risposte soddisfacenti. Siamo consapevoli della necessità di fare sacrifici, ma non possiamo accettare tagli iniqui ed esorbitanti che metterebbero in ginocchio la Provincia e i servizi per gli utenti genovesi. Se si va avanti così ci saranno ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi, aggravando le difficoltà dell'economia locale perché dovremo azzerare anche gli investimenti in opere pubbliche».
Sul fronte dei 900 dipendenti, ieri il direttore generale Piero Araldo ha confermato che per il 2012 non sono a rischio le tredicesime, come qualcuno aveva detto. «Tuttavia - conferma il dirigente della Provincia - la parola esuberi non la dico, ma la penso. Potenzialmente c'è un forte rischio di riorganizzazione dell'ente». Piero Fossati ha spiegato che, naturalmente, è disposto a «fare qualsiasi cosa» per mantenere i servizi alla cittadinanza e tutelare i lavoratori dell'ente. Ieri è stato puntato il dito anche contro i compagni della Regione a guida centrosinistra. «Dal 2010 non abbiamo ricevuto nulla per le retribuzioni del personale della formazione professionale, a suo tempo trasferitoci dalla Regione, e se fin qui abbiamo sopperito con fondi di bilancio, ora non è più possibile continuare così. La Regione ci deve 18 milioni di euro, senza contare gli altri 30 milioni che riguardano le altre deleghe». «La situazione è talmente difficile e incerta - continua Fossati - che non potremo approvare il bilancio di previsione 2013 entro il prossimo 31 dicembre, come era sempre avvenuto, e saremo costretti a ricorrere all'esercizio provvisorio. Se tutto ciò, però, si protrarrà troppo a lungo saremo costretti a dichiarare il default».
Quindi la Provincia che non si arrende alla crisi e ai tagli, ieri ha comunicato di continuare «nel lancio di un piano di cessioni del patrimonio immobiliare per 18 milioni di euro, l'estinzione di mutui con un risparmio che sarà di quasi 200mila euro di interessi annui, il taglio di contributi a enti e società partecipate, la riorganizzazione di dirigenti e personale e purtroppo l'innalzamento dell'imposta sulla trascrizione dei veicoli che salirà da 175 a 190 euro».
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