(...) Ieri mattina si è inaugurato il 52° Salone nautico internazionale, ma per Genova è stato un sabato come tanti. La Fiera della presidente Sara Armella non è stata snobbata soltanto dal pubblico e da Monti e Passera, ma anche da precari e metalmeccanici, anarchici, centri sociali, studenti in lotta. Si tratta di un «flop» mai visto finora. Speriamo bene nei prossimi giorni. Il problema è che non è soltanto il Salone della crisi e dell'ammainabandiera della nautica italiana, ma è il Salone della tristezza. Lo testimoniano le facce e i discorsi di quei pochi che si vedono in giro. Lo si capisce da quegli spazi vuoti davanti ai padiglioni, dipinti con le strisce blu e parzialmente occupati da gru e auto di servizio, al posto del florilegio di scafi e vele degli anni scorsi. E non lo dicono soltanto quegli «evasori e ricchi industriali e diportisti», ma perfino i lavoratori della nautica e le giovani standiste Paola e Martina, che all'ora di pranzo, minigonna e tacco 12, si dividono panino e succo d'arancia sedute sul marciapiede davanti al Padiglione B: «Ci vogliono belle e snelle, ma ci pagano un compenso da fame. Quest'anno sembra un mortorio. Il prossimo anno per mantenerci gli studi, andremo a fare le cameriere in pizzeria. Altro che belle statuine». Lo si capisce anche in sala stampa. Dove c'è la piccola folla affamata, arrivata dopo il talk show con il viceministro. Immancabilmente, qualcuno esclama la mitica frase: «Ma quest'anno nu gh'è ninte pe-i giurnalisti?».
Fuori c'è una trentina di carrozzelle con disabili e malati di sclerosi multipla, che protestano contro i tagli regionali del presidente Burlando su sanità e sociale. Accanto ci sono venti poliziotti del Siulp, che inveiscono contro il governo Monti per i tagli al comparto sicurezza. Sulla strada ci sono cinquanta «cantuné» in borghese, incavolati neri contro l'amministrazione del sindaco Doria, che fanno avanti e indietro sulle zebre per rallentare il traffico e distribuiscono volantini: «Scusate il disagio. I lavoratori della polizia municipale chiedono solo il rispetto dei propri diritti. Non chiedono soldi in più. Vogliono poter lavorare ed essere più presenti sulle strade soprattutto in orari serali e notturni. Meno multe - per fare cassa - più prevenzione». Applausi dei genovesi. Strette di mano con gli autisti dell'Amt. È il miracolo della giunta di centrosinistra: i vigili, per pedoni e automobilisti, non sono mai stati così simpatici come lo sono adesso.
Dentro avviene che, al passaggio del viceministro Ciaccia, i titolari degli stand gli voltino le spalle.
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