(...) comporta, ma soprattutto lhandicap di offrire ai turisti una città perennemente transennata nelle sue parti più belle e turistiche appunto, sembrano non rientrare nelle priorità di chi finora ha amministrato la Superba. Senza contare lesborso di denaro per tenere aperti i cantieri oltre il termine di scadenza prevista.
Ma ecco che lo scorcio che si ha da via Ponte Reale quella che un tempo portava i viaggiatori al mare e che ancora è la strada di collegamento tra il Porto Antico e il cuore della città, è una transennata sulla sinistra lungo un lato di Palazzo San Giorgio. Hanno provato anche a mettere dei manifesti per coprire i cancelli del cantiere, con le fotografie dei luoghi più caratteristici di Genova, ma sono durati poco. Pochissimo. Qualcuno è arrivato con un taglierino e ne ha fatto dei coriandoli. Quello che resta, è limmagine della Lanterna, col buco in mezzo. Il cantiere dunque. Sul cartello cè scritto che linizio dei lavori risale al 19.07.2010 e la durata era di 285 giorni. Committente: «Comune di Genova, direzione manutenzione strade, parchi, verde. Settore attuazione piani di bacino. Oggetto dellintervento: manutenzione con adeguamento idraulico del rio SantAnna in via degli Orefici e reti fognarie Palazzo San Giorgio. Importo contrattuale: 999.972.84 euro».
Ora, 285 giorni dal 19 luglio 2010 significa che la consegna dei lavori doveva avvenire intorno al 30 aprile 2011. Oggi è il 28 marzo 2012, il cantiere ha 332 giorni di ritardo per lesattezza, e a giudicare dallo stato dellintervento, ci sono ottime ragioni per pensare che resterà aperto ancora per tanto, tantissimo tempo. Ancora centro storico, ancora in un percorso più che «turistico».
Piazza Raibetta, Porto Antico. Qui accanto a Palazzo San Giorgio, uno degli edifici più antichi della città e sede dellAutorità portuale, in mezzo ad una distesa di motorini, cè un accrocchio di transenne, tubi innocenti, reti tenute su in qualche maniera. Sul cartello si legge: «Progetto cofinanziato dalla Regione Liguria e dallUnione Europea, Comune di Genova, direzione manutenzione strade, parchi, verde. Area di deposito di stoccaggio temporaneo». Fine deposito: non pervenuta. E come se non bastasse a mortificare la vista, dietro allo scheletro di ferro, una discarica a cielo aperto con ogni genere di rifiuti. Oltre ai cassonetti dellimmondizia stracolmi di spazzatura.
Ancora centro storico, ancora il percorso che ogni straniero o italiano che sbarca a Genova, guida alla mano, fa almeno una volta. Piazza Matteotti. A pochi metri dellentrata di Palazzo Ducale, il lato sinistro della piazza, è occupato da un altro ammasso di materiale edile. Il cartello parla della «realizzazione di un edificio scolastico in piazza delle Erbe. Consegna lavori: 25 ottobre 2010. Durata lavori: 480 giorni. Committente: Comune di Genova. Importo dellopera: 3.501.906,67 euro». Facendo due conti, se la tabella di marcia fosse stata rispettata, voleva dire che avremmo visto i bambini uscire da scuola in piazza delle Erbe già il 25 febbraio scorso. Invece, così non è stato. Allorizzonte della piazzetta, il cuore della movida genovese, cè soltanto una parete di muri bianchi, di teloni e polvere che non hanno nulla a che vedere con una struttura scolastica fatta e finita. Poi ci sono i restauri a Palazzo della Meridiana, un altro «deposito» in Fontane Marose e dei tubi innocenti e pezzi di transenne che stazionano in un angolo in Salita Pollaiuoli da almeno un anno. Utilità? Apparentemente nessuna, visto il trascorrere dei mesi. Ma di certo, contribuiscono a rimarcare lo stato di degrado, abbandono e trasandatezza.
Poco più in là, in vico Notari invece la Genova Reti Gas ha sollevato da qualche tempo il pavimento. Poca cosa rispetto a tutti gli altri cantieri aperti. Ma tantè che il disagio lo crea, specialmente per gli anziani che devono fare attenzione a fare lo slalom sulle passerelle di metallo per andare da una parte allaltra della strada.
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