Rifondazione Vinai parte lenta

Rifondazione Vinai parte lenta

La sala del cinema Ritz di piazza Leopardi era quasi piena lunedì sera, quando Pierluigi Vinai ha riunito candidati ed esponenti dei partiti che lo hanno sostenuto alla sfortunata corsa a sindaco di Genova per un ringraziamento, ma soprattutto per far sapere che «il motore resta acceso, perché Marco Doria non durerà tanto», spiegava ai suoi il vicepresidente della Fondazione Carige. Ma del discorso e delle idee di Vinai per il futuro il Giornale ha già reso conto nell’edizione di ieri. Lo spazio va alle reazioni a quella che è stata la proposta di ricandidatura da primo cittadino della Lanterna.
Raccolta con un po’ di freddezza e anche qualche imbarazzo per buona parte degli esponenti pidiellini presenti e con più entusiasmo dalle liste civiche di Democrazia Cristiana, Liguria Moderata e Città Nuove.
Dopo le parole dell’ex candidato sindaco, il microfono è passato al deputato Pdl Roberto Cassinelli che aveva la moglie a casa ad intrattenere ospiti e mentre ascoltava le parole di Vinai si è visto sfumare i piatti di portata: «Mia moglie ha già servito primo e secondo, dico la mia e corro a recuperare la cena - scherza Cassinelli al quale l’idea di Vinai non dispiace -. Fosse per me raccoglierei già le firme oggi, ma è indispensabile che il Pdl e il resto dei moderati instaurino rapporti diversi, basta spararsi addosso l’uno con l’altro. Impariamo dai nostri avversari che al loro interno vivono divisioni sanguinarie ma non fanno trapelare nulla». Mentre Gianni Barci prometteva di rilanciare il partito a Genova con cinque sezioni operative sul territorio (Valpolcevera, Valbisagno, Levante, Medio Levante e Centro), Pasquale Ottonello (Città Nuove) strappava applausi spiegando: «Quando gli altri erano pronti per le elezioni vere, il centrodestra ha fatto le sue primarie con cinque candidati: non era pensabile altro risultato di questo, Vinai ha saputo metterci la faccia. E poi diciamolo, non tutti hanno remato dalla stessa parte».
Anche il presidente di Liguria Moderata Andrea Cambiaso parla di sconsideratezza nel cercare il candidato «a soli sessanta giorni dal voto. Adesso è il momento che in tanti facciano un passo indietro per proiettare in avanti quanti, pur con grandi potenzialità, sono costretti a rimanere ai margini».

Parlano anche i consiglieri comunali eletti, compreso Guido Grillo che entra al posto di Vinai. Ma la platea pian piano si svuota borbottando: «Parlano sempre i soliti, dicono le stesse cose da anni. Intanto non cambia niente».

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