Ritorna la minaccia: rifiuti di Napoli verso Scarpino

Primo fermo immagine. Interno, giorno. Sullo sfondo, il golfo dei Poeti, qualcosa che ha la Bellezza scritta nel nome: mare, più poesia, più Byron, più Shelley, più un groviglio di storia e letteratura che è impossibile che non ti entri dentro. I saloni sono quelli di Villa Marigola, san Terenzo di Lerici, dove il presidente dell'Autorità portuale Lorenzo Forcieri ha organizzato un convegno - di cui vi ha parlato alla perfezione nei giorni scorsi il nostro Ferruccio Repetti - per raccontare il «miracolo Spezia». Per spiegare come mai il capoluogo del Levante progredisce mentre Genova regredisce. E quel convegno, in fondo, è anche l'ennesima dimostrazione che Forcieri, da una settimana tornato parlamentare e subentrato a Giovanna Melandri alla Camera dei deputati, anche da presidente dell'Autorità Portuale, è più politico della stragrande maggioranza dei politici del centrosinistra a Roma. E anche della stragrande maggioranza di quelli del centrodestra, ma questa è un'altra storia.
Insomma, nel corso di quel convegno è tornato, nel senso più pieno che la parola sa avere, Vittorio Malacalza, uno di quei rari imprenditori che non si limita a parlare, ma dice. E il concetto è tutt'altro che coincidente. Del resto, sta ampiamente dimostrando la sua statura nelle vicende di questi giorni, con lo scontro sul caso Camfin e il punto più alto nella battuta: «Ho preso sempre i soldi dalle mie tasche». E Malacalza l'ha fatto anche difendendo le piccole e medie imprese proprio sul palco di Lerici, lui grande imprenditore, in tutti i sensi: «O si fa qualcosa per loro, che rappresentano il 95 per cento del nostro tessuto industriale, o il Paese non cresce e si distrugge un patrimonio. Le piccole e medie imprese lavorano 24 ore al giorno, sono le migliori al mondo e gli imprenditori danno tutto se stessi per l'azienda». Sottoscrivo dalla prima all'ultima riga.
L'ingegnere di Bobbio, genovese ad honorem - nonostante l'incredibile trattamento riservatogli quattro anni fa da Genova quando diede la disponibilità a candidarsi alla guida di Confindustria, ma soprattutto la politica si mise di traverso senza che se ne capisse il motivo, o forse proprio perchè si capiva benissimo - ha spiegato la sua rinuncia a Genova.

Malacalza, infatti, ha scelto La Spezia per insediare la fabbrica di Asg, il gioiellino dei superconduttori le cui produzioni sono state decisive anche al Cern di Ginevra per la scoperta della «particella di Dio» che ha (...)

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