Ma come, non facciamo che sentire e ripetere che sono i giovani la risorsa a cui deve attingere questo Paese per rinascere. Che è ora di finirla con il vecchio che avanza, che bisogna dare opportunità lavorative alle nuove generazioni e un vicepresidente di una commissione regionale sostiene che le giovani generazioni sono composte da cretini?
Non solo, ma la giunta inserisce pure nei criteri di nomina per posti dirigenziali, la loro età. Tutto succede ieri in Regione, durante i lavori della prima commissione nomine. Edoardo Rixi, capogruppo della Lega in via Fieschi abbandona l'aula e i lavori in polemica con il presidente e il vicepresidente, Alessio Saso del Pdl. «La Giunta regionale di sinistra - esordisce Rixi - ha superato ogni limite: nel proporre l'ennesima nomina per il sottobosco di governo ha ormai definito come criteri di scelta dei nominati la loro età. L'amministrazione Burlando ha quindi deciso di puntare sugli over 70 che solitamente vantano già altri incarichi ben retribuiti». E come se non bastasse «il vice presidente della Commissione Alessio Saso - continua Rixi - ha addirittura affermato che le giovani generazioni sono composte da cretini! Non mi sembra un atteggiamento consono per il ruolo che ricopre, scriverò pertanto una lettera ai vertici del Consiglio Regionale chiedendo la sua rimozione».
Secondo il capogruppo leghista, «in un Paese che conta il 36% di giovani disoccupati, se la pubblica amministrazione la pensa così siamo proprio messi male; con questo atteggiamento nasce e si sviluppa la cosiddetta fuga di cervelli verso altri Stati. Bisognerebbe puntare di più sulle giovani generazioni, ha sicuramente più senso investire su forze fresche per dare un futuro migliore alla nostra società».
«Evidentemente il consigliere Rixi, che non deve essersi ripreso ancora dalla personale pesante bastonata elettorale su Genova, è tanto giovane quanto politicamente scorretto», ribatte Alessio Saso. «Tanto per cominciare, nessuno si è accorto dell'abbandono polemico da parte di consiglieri della Lega dai lavori della Commissione, che nulla hanno dichiarato in quella sede e che, peraltro se ne sono andati al termine dei lavori della stessa - afferma Saso -. Per quanto riguarda la discussione sull'età giusta per essere ritenuti idonei a ricoprire un certo ruolo, poi, tutte le generalizzazioni non possono essere precise. Il sottoscritto si è semplicemente ribellato all'idea che a 70 anni si possa essere definiti vecchi, come peraltro ci dimostrano abbondantemente gli attuali Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio».
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