Se la giunta Doria imbavaglia l'opposizione

Inizio ore 15, fine ore 17. Il consiglio comunale ieri è durato un paio d'ore.
Una faticaccia per i trentasette politici lì in Sala Rossa tutti impegnatissimi per «riconoscere la legittimità del debito» in merito all'esecuzione di una sentenza emessa dal Tribunale a seguito di una causa promossa da due cittadini di Sant'Ilario, «individuare» il segretario generale come soggetto responsabile della prevenzione della corruzione in riferimento alla «regolarità amministrativa e contabile», abrogare una serie di «civici regolamenti» ormai vecchi come il cucco, riconoscere la legittimità del debito fuori bilancio «inerente la liquidazione di quanto dovuto» ad alcune imprese nell'ambito dei lavori di sistemazione idraulica del torrente Chiaravagna.
«L'opposizione non ne può più di questo andazzo - tuona la capogruppo Pdl Lilli Lauro - ormai stiamo seduti sugli scranni con il bavaglio perché i nostri ordini del giorno, depositati a decine, non si possono discutere. Non è questione di centrodestra o centrosinistra. Il fatto è che la giunta Doria ha paura di discutere le questioni nodali per lo sviluppo della città e quelle politiche. A gennaio il sindaco aveva promesso che ci avrebbe detto dove e se intende fare la moschea. Siamo qui a fine mese e non se ne sa ancora nulla. Poi ci sono l'occupazione, sicurezza, abusivismo e della raccolta differenziata. Tutti temi importantissimi. E che si fa in Sala Rossa? Siamo costretti a votare delibere su problemi di ordinaria amministrazione, in un paio d'ore si chiude la baracca e ci fanno andare a casa».
Spesso le nostre proposte non vengono neanche prese in considerazione dal presidente Guerello - attacca il capogruppo Udc Alfonso Gioia - anche in question time si dovrebbe avere più riguardo per i documenti presentati dall'opposizione». «È la politica della sinistra genovese - aggiunge il capogruppo leghista Edoardo Rixi - così la città andrà sempre più indietro».
E ci si inventa anche il regolamento per tagliare i regolamenti, che passa silenziosamente, senza nemmeno bisogno di votazione.

Nella delibera che regolamenta l'operazione «tagliaregolamenti» si prevede la necessità di abrogare anche quelli del conferimento di posti gratuiti nel Convitto nazionale Colombo, l'istituzione della Deledda International School, del Civico istituto studi paganiniani, di Villa San Teodoro (non più funzionante) e del Consiglio Tributario (inesistente da un pezzo), del mercato all'ingrosso del pollame, della selvaggina, degli altri animali da cortile e delle uova. E tanti altri.

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