(...) un tratto umano insospettabile e una cortesia nei rapporti personali rara in altri politici.
Detto questo e dato a Monteleone quel che è di Monteleone, ora però gli dico anche che si dia una mossa. Perchè - dopo l'articolo del Giornale sul venir meno dei requisiti per l'esistenza del gruppo «Di Pietro-Italia dei Valori» in consiglio regionale, ormai ridotto a monogruppo con la consigliera Maruska Piredda capogruppo di se stessa, ma senza più la legittimità per esserlo, vista che è eletta nel listino bloccato del presidente Burlando - la soppressione della compagine di Tonino avrebbe dovuto essere immediata.
Invece, niente. Il solitamente puntualissimo ufficio stampa del consiglio, che ci ha informato in tempo (quasi) reale delle fuoruscite di Fusco e Scialfa verso Donadi prima e di Quaini verso Sel poi, non ha emesso alcun comunicato per dire che il gruppo «Di Pietro-Italia dei valori» è sciolto automaticamente. E, addirittura, il sito ufficiale della Regione Liguria è fermo a quando i dipietristi erano ancora quattro, due scissioncine fa, e andavano d'amore e d'accordo. E solo il pidiellino Matteo Rosso ha fatto sua la nostra denuncia, scrivendo a Monteleone.
Soprattutto, nessuno scandalo da parte di quei moralisti assortiti che, in tempi di crisi, chiedevano anche giustamente che non si creassero nuove spese dopo la scissione dell'Italia dei Valori e la creazione del gruppo Diritti e Libertà da parte dei consiglieri Fusco e Scialfa. Eppure, a norma dell'articolo 13 del regolamento del consiglio regionale, «un gruppo deve essere formato da almeno due consiglieri». Quindi, magari non sarà esteticamente bello il nuovo gruppo, però è lecito. Mentre, pur essendo lei esteticamente notevolissima, non è giuridicamente lecito che la consigliera Piredda abbia il suo: «L'ufficio di presidenza del consiglio autorizza la costituzione di gruppi formati anche da un solo consigliere, il quale sia stato eletto, per la quota proporzionale, nelle liste di un partito o di un movimento che abbia presentato con il medesimo contrassegno candidati in tutti i collegi circoscrizionali della Regione, purchè assuma e mantenga tale contrassegno». Insomma, non il caso della Piredda.
Spero che il mio non appaia un accanimento contro la Piredda, che - ribadisco - è molto migliorata e cresciuta durante il mandato. Ma, quando si parla (giustamente) di legalità e di norme, bisognerebbe essere i primi a rispettarle. Nella mia Italia e nei miei Valori, c'è anche questo.
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