Cronache

Il sindaco: «Il nostro esposto? Volevamo tutelare il Comune»

Quattro i punti focali analizzati dal sindaco di Ospedaletti Eraldo Crespi sull'affaire porto, a partire dall'incontro col procuratore Cavallone per raccontare quanto accaduto nei rapporti con la Fin.Im di Mauro Mannini, la ditta incaricata dello svolgimento dei lavori del porto. «Di tutti i fatti – ha detto Crespi - sono stati avvisati anche il governatore Claudio Burlando e la vice presidente Marylin Fusco. Se la Fusco ha ricevuto un avviso di garanzia è per altre questioni, non per l'esposto del Comune di Ospedaletti. Volevamo far emergere le inadempienze della Fin.Im e tutelare il Comune». Sul regolamento edilizio approvato dal commissario prefettizio, è la Regione che dopo il 2004 ha inserito un articolo, il numero 161 che dava alla Fin.Im la possibilità di realizzare una volumetria quasi il doppio di quella iniziale. L'inserimento di questo articolo che non era previsto ma è stato inserito e aveva l'obiettivo di salvaguardare l'edilizia di Mannini. Sulle fidejussioni Crespi ha detto: «Dopo due anni, abbiamo appreso che la finanziaria era fallita e che Mannini non ci aveva comunicato nulla in merito senza informarci che la garanzia non era più valida. Dopo ci sono state consegnate altre fidejussioni che non abbiamo accettato». Infine sulle opere a terra: «Abbiamo chiesto alla vice presidente Fusco di far pagare la Fin.Im e lei diede l'incarico a Pierpaolo Tomiolo il cui parere fu a favore di Mannini. Si è poi scoperto che Tomiolo era stato per anni consulente di Mannini.

 La cosa è ovviamente stata segnalata a Cavallone».

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