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(...) per questo o quel partito politico» definendolo «un'anomalia» e «per lo più non è valutato positivamente». «Vanno evitate condotte che creino indebita confusione di ruoli - ha aggiunto Torti - e fomentino l'ormai intollerabile e sterile scontro tra politica e magistratura. Ciò accade quando il magistrato si propone per incarichi politici nella sede in cui svolge la sua attività, o quando esercita il diritto di critica pubblica senza tener conto che la sua posizione accentua i doveri di correttezza, compostezza e sobrietà». «Volendo tener conto dell'attualità, le anomalie di comportamento dei magistrati sono ovviamente produttive di conseguenze negative, probabilmente più incisive sul piano dell'immagine» della magistratura. Il riferimento ad Antonio Ingroia, mai apertamente citato, è tuttavia immediato. Il pm antimafia è uscito dalle aule del tribunale per correre come candidato premier della lista «Rivoluzione civile» che unisce la sinistra più estrema, dal Pdci, a Rifondazione Comunista, dai Verdi, all'Idv e il movimento arancione di De Magistris, altro magistrato «in aspettativa».
Torti ieri ha ricordato le parole del Capo dello Stato, che ha «invitato i magistrati a ispirare le proprie condotte a criteri di misura e di riservatezza, a non cedere a fuorvianti esposizioni mediatiche, a non indulgere in atteggiamenti protagonistici e personalistici» e afferma, sempre citando il presidente Napolitano, che è necessario evitare «condotte che comunque creino indebita confusione nei ruoli e fomentino l'ormai intollerabile, sterile scontro tra magistratura e politica». Un invito, dunque, anche agli altri colleghi che, fuori dalle sedi opportune, rilasciamo commenti e si fanno intervistare su temi politici. «In generale - ha specificato Torti - non si ammette che il magistrato possa svolgere attività, avere frequentazioni, accettare coinvolgimenti o incarichi che offuschino anche solo l'immagine di autonomia, di imparzialità, di indipendenza della magistratura». Passando poi alle cifre della giustizia Torti ha ricordato soprattutto l'incremento «notevole e preoccupante» dei furti nelle abitazioni (dai 372 del 2011 ai 2.

750 nel 2012), delle bancarotte fraudolente (da 54 a 235), dei reati tributari (da 672 a 1026), delle frodi informatiche e dei reati per traffico illecito di rifiuti. Diminuiscono i casi di omicidio, di stalking, le concussioni e i delitti di associazione per delinquere di stampo mafioso.

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