«Tengo il motore acceso, Marco Doria non ha lo spessore politico, né lattitudine professionale per garantire a Genova cinque anni di governo». Così parlò Pierluigi Vinai, candidato sindaco del Pdl uscito dalla scena elettorale al primo turno, che ieri sera ha radunato al cinema Ritz di Albaro, i suoi sostenitori e simpatizzanti per analizzare il voto in città ma soprattutto per rilanciare il suo impegno politico. Nessun ritiro a vita privata ma un progetto per limmediato e per il futuro: «Recuperare i delusi da Enrico Musso e le liste civiche minori con i quali si sono dispersi i voti al primo turno e creare una federazione che possa sposare unoperazione comune che, se volete, potrà vedermi come prossimo candidato sindaco».
Eccolo lì Vinai, che non perde il vizio e raccoglie lapplauso, pronto a ricostruire larea moderata in salsa genovese, mentre altri saranno impegnati a farlo a livello nazionale: «Continuerò ad occuparmi dei Comuni nel mio ruolo di segretario ligure di Anci e do la mia disponibilità alla costruzione dellarea moderata - sottolinea nel suo intervento lex candidato sindaco -. Se abbiamo perso non è colpa di chi non ci ha votato, ma nostra. Sono pronto a mettermi al lavoro da oggi, se lo vorrete, così non avremo la scusa per dire che siamo partiti troppo tardi».
Appare quasi surreale che oggi cominci un progetto per Genova 2017, ma Vinai corregge il tiro spiegando come «non ci si debba fermare a Genova ma si possano interessare tutti i sindaci liguri di area moderata, da Ortonovo a Ventimiglia, per rilanciare il ruolo dei Comuni che così non sopravvivono».
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