Terremoto in Fiera Si dimettono in tre Via l'amministratore delegato

La burrasca sulla Fiera di Genova si trasforma in tempesta: ieri sera l'amministratore delegato, Giuseppe De Simone, ha deciso di dimettersi dall'incarico. Le sue dimissioni, definite «irrevocabili», saranno formalizzate domani, giorno della convocazione del consiglio di amministrazione. La conferma della scelta dell'amministratore delegato, tornato dal luglio dello scorso anno a Genova dopo una fruttuosa stagione alla Fiera di Parma, è arrivata dal vertice stesso della società poco dopo che si erano diffuse le indiscrezioni su un incontro fra consiglieri, alcuni dei quali hanno deciso di lasciare l'incarico. Con De Simone, infatti, dovrebbero dovrebbero abbandonare anche il rappresentante dell'Autorità portuale, Edoardo Bozzo, e quello della Camera di Commercio, Giacomo Rossignotti. Tutte da confermare, al momento, le ragioni, ma non è un mistero che Fiera Spa, presieduta da Sara Armella (l'altro consigliere di amministrazione, per ora rimasto al suo posto, è il vicepresidente Enrico Puppo) navighi da tempo in acque agitatissime. Problema principale e, all'apparenza, di ardua soluzione, è quello solito: i soldi. Gravata da un passivo consistente e, contemporaneamente, alle prese con urgenti necessità di ristrutturazione, la società per azioni si è trovata a dover fronteggiare, già nel corso dell'ultimo Salone Nautico, le richieste ultimative dell'Ucina, l'associazione che riunisce le industrie del comparto diportistico. Il presidente dell'Ucina, Anton Francesco Albertoni, aveva rimesso in discussione la presenza delle aziende nautiche per il Salone 2013, chiedendo lo spostamento delle date di apertura della rassegna, e soprattutto l'opportunità di disporre di maggiori spazi a mare, anche al Porto antico. Maggiormente disponibile nei confronti delle richieste di Ucina si era dimostrata la presidente Armella, più rigido De Simone.

Resta sempre sostanzialmente irrisolto il problema della ricapitalizzazione, mentre nelle ultime settimane è tornato d'attualità il mancato completamento del padiglione B firmato Jean Nouvel che, per mancanza di risorse, rimarrà senza la copertura «a specchio». Un a serie di «grane», insomma, che non possono non aver favorito un tentativo, anche drastico, di chiarimento.

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