Tutti i consiglieri di Palazzo Tursi costano meno di un partito in Regione

Le spese per i gruppi politici di Tursi nel 2012 sono state di 50.545 euro. «Molto meno di un singolo gruppo in Regione - ha spiegato ieri il presidente del consiglio Giorgio Guerello - e dal 2013, secondo la delibera approvata ieri, i gruppi saranno obbligati, con scadenza semestrale, a pubblicare sul sito web del Comune il rendiconto del loro bilancio. Inoltre, ognuno dei 40 amministratori percepisce un gettone di presenza di 97 euro lordi, ma per un massimo di 18 gettoni al mese e soltanto quando la presenza in consiglio o in commissione consiliare è di almeno due terzi della durata di ogni seduta».
Il più ricco, perché più numeroso, è il gruppo del Pd che ne ha presi 12.256. Il più povero è il misto con l'ex dipietrista De Benedictis (316,50 euro). Seguono la Lega Nord (2.328) Federazione della Sinistra (2.328) Sinistra Ecologia e Libertà (3.230) Udc (3.230) Italia dei Valori (4.004) Lista Musso (4.133) Movimento 5 Stelle (5.938) Pdl (5.938) Lista Doria (6.840).
Ai 40 della Sala Rossa è stato «vietato» di offrire aperitivi e cene a scopo politico. Ammessi soltanto convegni e le altre attività in cui «si promuove l'ente comunale». Giorgio Guerello ieri ha indicato che al consiglio sono state depositate 1939 richieste di «articoli 54» ovvero le interrogazioni in «question time» sui temi di attualità. Ne sono state discusse 144 e il più «attivo» in tal senso è risultato il gruppo Pdl, seguito da quello della Lega Nord.
Ieri l'ufficio di presidenza ha pure comunicato che dall'insediamento del 5 giugno scorso, le delibere approvate sono state soltanto 30 in 26 sedute. Cinque al mese. Tursi marcia al ritmo di poco più di una delibera a seduta, per un costo complessivo, quindi, di circa 20mila euro ciascuna. Se le spese «semestrali» per i gruppi sono state 25mila euro, all'incirca i costi per gli assessori (alcuni spesso assenti) sono 400mila, per sindaco e spin doctor 70mila e per aprire la «baracca» della Sala Rossa tra personale addetto, «cantuné» di vigilanza, funzionamento e le utenze per il funzionamento, si può calcolare una cifra intorno ai 100mila.
Tra le delibere del più inattivo e triste consiglio comunale che c'è nella sinistra italiana, risulta quella che ha assegnato a una vedova genovese il «rinnovo quarantennale di un colombaro nella nuova cripta di Staglieno» quella che autorizza «la riduzione della zona di rispetto cimiteriale del cimitero identificato con il toponimo cimitero di Cesino» e quella della «tumulazione nel pantheon di Staglieno dei resti di Garaventa Lorenzo».

La trentunesima delibera, approvata ieri, impegna «Sindaco e giunta ad attivarsi perché le normative del codice della strada siano rispettate» in via Borzoli, dove i genovesi rischiano tutti i giorni di essere investiti dai Tir. C'è da toccar ferro.

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