Un mito della fotografia, un narratore del contemporaneo, un girovago che ha messo l'umanità al centro dell'obiettivo, cercandola nei volti e nei luoghi più lontani, tra guerre e miseria, negli sguardi degli anziani e negli occhi dei bimbi: è tutto questo, e anche molto di più, Steve McCurry cui Palazzo Ducale dedica una mostra particolarmente documentata - «Viaggio intorno all'uomo» - da oggi e fino al 24 febbraio (da martedì a domenica 10-19, lunedì 14-19; biglietto intero 12 euro, ridotto fino a 25 anni 9 euro). Curata da Biba Giacchetti e da Peter Bottazzi, l'esposizione propone un allestimento di impatto scenografico, studiato appositamente per i mille metri quadrati del sottoportico del Ducale, e si apre con una galleria di ritratti che l'obiettivo di McCurry ha raccolto nell'arco della sua lunga esperienza e di ogni suo viaggio. Il visitatore potrà avventurarsi nella «vertigine» della guerra, del dolore e della paura che McCurry ha documentato con la stessa partecipazione emotiva. In una sala successiva, ecco invece un mondo di poesia, «dove l'uomo si riscatta, si avvicina alla natura e allo spirito e ritrova la gioia di vivere». Sorpresa e stupore caratterizzano lo spazio finale, con le immagini più curiose e inattese, «dove l'uomo ritrova lo sguardo dell'infanzia e l'incanto della vita».
Complessivamente sono presenti in mostra oltre 200 foto, molte delle quali inedite e in grande formato, tra cui l'immancabile ritratto di Sharbat Gula, Afghan Girl, pubblicato in copertina sul National Geographic Magazine nel giugno 1985.Viaggi, volti e sentimenti nell'obiettivo di McCurry
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