Li chiamano i «gemelli del gol». Ma loro, Gianni e Vittorio Bisso, che gemelli sono davvero, i punti in classifica li guadagnano con i successi che ottengono per l'ospitalità, «da ö Vittorio, locale storico d'Italia», ristorante con annesso hotel, in quel di Recco, la capitale gastronomica della Liguria. Lì, dove Gianni e Vittorio dirigono con maestria - a volte in panchina, più spesso sul campo - una squadra molto affiatata, composta dalla quarta e quinta generazione di famiglia. E sì, perché questi due qua, che quando ti siedi a tavola prima dell'antipasto ti fanno gustare una barzelletta, e per dessert ne raccontano un'altra - freschissima, ovviamente, com'è sempre freschissimo il pesce servito nei piatti - sono i continuatori di una tradizione che risale all'inizio del secolo scorso. Recita la storia, che è una grande Storia in materia di accoglienza: «Allora era abitudine, una bella abitudine di una volta, ritrovarsi dal Vittorio che di nome faceva anche Emanuele e di cognome Bisso fu Giò Buono, e aveva un'osteria di campagna, col gioco da bocce e il pergolato fresco...». Comincia così un'avventura che vede, fra i protagonisti, la Marinin, moglie di Vittorio, che preparava manicaretti - dicono sempre le cronache - «dal sapore ormai sconosciuto». La dinastia: dopo Vittorio c'è il figlio Luigi, e poi tutti gli altri che ci sono adesso. In effetti, ora sarebbe il momento dei nipoti Paola, Mattia, Chiara e Federico, che interpretano con originalità la passione e il gusto «per la riscoperta di piatti dimenticati e l'abbinamento enologico più adeguato, sia con i tipici prodotti locali, sia con la gamma dei vini italiani ed esteri». Ma al di là delle considerazioni di simpatia nei confronti dei ristoratori e del locale, quello che conta, «da ö Vittorio» è la sostanza. Che significa, tanto per dire, il pescato eccellente, anche perché privilegia le qualità di pesce del Mar Ligure meno conosciute e apprezzate, eppure eccellenti. Come, tanto per dire, l'occhione (vulgo besugo) o la ricciola, la lampuga, oltre a tutta la gamma del pesce azzurro. Certo, i gamberoni di Santa Margherita, qui, li puoi tranquillamente mangiare crudi: solo limone e un filo d'olio extravergine della Riviera Ligure (e mai sale e pepe). Non può mancare, in ogni proposta di menù, la focaccia col formaggio, anche, in stagione, nella versione «di lusso» con tartufi: una leccornìa, per un accostamento che solo all'apparenza è ardito, ma al palato è uno sfizio! A prima vista, il locale può sembrare fin troppo ampio e dispersivo, ma poi t'accorgi che gli ambienti sono vari e i tavoli ben disposti e adeguatamente distanziati. E l'atmosfera è quella giusta: accogliente senza fronzoli.
È l'atmosfera che ha convinto, negli anni, tutti quei personaggi che si possono vedere nella «galleria» di foto con dedica che fa bella mostra in parete: da Luigi Einaudi a Vittorio Gasman, da Walter Chiari a Carletto Dapporto, da Enzo Tortora al Quartetto Cetra... Gli altri nomi, famosissimi, che sono un centinaio, sono da scoprire nelle immagini. Come se fosse, anche questo, un bellissimo viaggio nella Storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.