Se Tursi se ne lava le mani, i cittadini della Media Val Bisagno, fronte del no all'antenna sulle alture di Molassana, sono pronti a salire sulle barricate. Un altro consiglio municipale di fuoco quello andato in scena giovedì sera a Molassana, durante il quale è stato anche discusso il Piano comunale per il Risanamento Acustico che è stato approvato con 10 voti a favore, 1 contrario e 2 astenuti. Tensione alle stelle poi, al capitolo antenna di via Torre di Bavari. La seduta ha riportato sul tavolo il problema dei tempi per agire, ormai strettissimi, per tentare di bloccare i lavori, partiti nonostante il parere da sempre contrario del municipio. Colpa dell'inerzia della giunta, accusa la destra, che in questi mesi non si è spesa a sufficienza con le istituzioni. «Abbiamo perso un'occasione - dice Domenico Morabito di An - adesso possiamo solo scendere in piazza e sperare che serva». Le soluzioni per bloccare la costruzione dell'antenna, cento metri di ecomostro a pochi passi dalle case, sono poche: la Provincia, che poteva esprimere un vincolo paesaggistico, è stata superata con un Dia, cioè un rito abbreviato, presentato dalle ditte di telefonia e basato sul silenzio assenso, in caso di mancanza di atti da parte degli enti locali l'iter prosegue.
Lunica speranza è che Marta Vincenzi, in veste di garante della salute pubblica, visti i timori degli abitanti, blocchi con un atto la costruzione. La seduta ha dato voce anche alla trentina di cittadini del comitato «No all'antenna», presenti in sala. «Ascoltateci - dice Olivo Raffaelli, il primo a prendere la parola - La gente è arrabbiata e cè un potenziale esplosivo incredibile. Vogliamo parlare con il Sindaco, qui i cittadini sono esasperati». La giunta si difende, per bocca del presidente del Municipio Agostino Gianelli, ricordando la mancata firma del protocollo d'intesa: «Ci siamo rifiutati, se firmiamo - dice il presidente - vogliamo avere la possibilità di dire la nostra».
«Servono risposte - continua Gianelli presentando il suo ordine del giorno - per questo il municipio s'impegna a confermare il suo no e invita il sindaco a richiedere la conferenza dei servizi». L'ordine del giorno, emendato in alcuni dettagli dal centro destra, passa all'unanimità. Ora non resta che attendere l'intervento, se ci sarà, di Vincenzi. Presenti in sala anche i comitati del «No alla bus-via» che chiedono l'apertura di un tavolo di confronto per poter «esporre progetti alternativi». Tra gli obiettivi c'è il cosiddetto «People Mover», un piano di trasporto pubblico sopraelevato, moderno e ad impatto ambientale zero, su modello di Venezia o Firenze.
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