La gente del Ticinese ha paura «Noi, aggrediti dagli spacciatori»

I racconti degli abitanti: «Giri d’affari sospetti nella zona. Vogliono ridurci al silenzio»

Insonni per il chiasso notturno, esasperati per le ripetute telefonate a vuoto ai centralini di polizia e vigili urbani, e ora anche impauriti.
«Sono pronto a parlare quanto volete del mio quartiere, posso anche accompagnarvi di notte e farvi toccare con mano quali problemi dobbiamo quotidianamente affrontare, ma il mio nome, quello non deve venire fuori. Assolutamente».

Perché?

«Ho paura».

Non ce n’è uno, tra i membri de «La Cittadella», il comitato dei residenti nell’area del Sagrato di San Lorenzo, che sia disposto a esporsi in prima persona?

«Se proprio serve un nome, citate quello del nostro portavoce, Piero Viganoni».

Ma da dove arriva tutto questo timore?

«C’è gente pericolosa alle Colonne, gente con cui non si può scherzare. Molti di noi hanno ricevuto minacce. Alcuni sono stati aggrediti».
Non sono i ragazzi che scelgono via Vetere per passeggiare e bersi una birra d essere pericolosi - denunciano i residenti -, e neache i venditori abusivi, ma persone legate al giro di soldi che genera la vita notturna delle Colonne e che gravitano attorno alle gestione di alcuni locali della zona.
«La situazione col tempo è andata peggiorando - racconta un residente -. Io ho sempre fatto parte dei comitati contro il degrado, facendo la mia parte per la difesa della tranquillità della zona. Ho partecipato anche alla battaglia per la chiusura notturna dei giardini di piazza Vetra. Un giorno mi hanno detto che mi avrebbero bruciato vivo se continuavo a lamentarmi. Non pensavo che a Milano potessero accadere cose simili, mi illudevo che episodi del genere fossero connessi ad altre parti d’Italia». Chi è stato a minacciarla? «Non lo dirò».
«In un paio di occasioni - racconta un abitante di via Vetra -, dopo telefonate a vuoto sia ai locali che alla Polizia locale, non potendo sopportare musica a 80 decibel alle due di notte, ho gettato dell’acqua dalla mia finestra. Una volta i ragazzi colpiti sono andati a fare rifornimento di ghiaccio e pomodori all’interno del locale e hanno bersagliato tutte le finestre del mio palazzo. L’altra volta hanno sfondato la porta e hanno trafugato dall’atrio dello stabile un cane di ceramica, che poi hanno distrutto in mezzo alla via. Ma il peggio è avvenuto il giorno dopo in strada.

Mentre stavo rincasando, due tizi mi si avvicinano e mollandomi un paio di spintoni mi incastrano contro la parete. Mi accusano di ricevere “la mazzetta” dagli altri locali della strada per annacquare i loro cocktail e fargli perdere clienti. Se non fossi stato così spaventato mi sarei messo a ridere».

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