Ma i geometri non vogliono scomparire...
La riforma Gelmini riguarda tutte le scuole secondarie, creando una divisione precisa fra i Licei e gli Istituti Tecnici e intervenendo sia sull'eccessivo numero di indirizzi e sperimentazioni che erano stati avviati negli anni e diminuendo il numero di ore di scuola settimanali. Non si può negare che 26 tipologie sperimentali nei Licei fossero troppe, e non si può non ammettere che la prospettiva di avere il sabato libero sia piacevole per gli studenti, ma forse sarebbe opportuno fare alcune piccole riflessioni sul prezzo che alcuni indirizzi scolastici devono pagare in questo contesto. Prendiamo l'Istituto tecnico per Geometri, fiore all'occhiello della scuola Italiana, che ha formato e continua a formare una classe di Professionisti in prima linea nella gestione del territorio, capaci di mediare fra le esigenze dei cittadini e le amministrazioni in ogni questione relativa al settore. La funzione del geometra è riconosciuta da tutti, è importante nei piccoli centri come nelle grandi città, perfino i bambini conoscono questa professione, perciò vorremmo chiedere al Ministro: perché vuole cambiare nome a questa storica istituzione e trasformare il Geometra in Perito delle Costruzioni? non sarebbe meglio mantenere il vecchio titolo di Istituto per Geometri che ha un significato preciso ed è riconosciuto da tutti?
Ora riflettiamo sul numero delle ore di lezione: fino ad oggi negli Istituti per Geometri si facevano 36 ore settimanali, ovvero sei giorni di scuola alla settimana da sei ore ciascuno, parecchie certo, ma questo permetteva allo studente di imparare molto, di approfondire tanti argomenti professionali e infine di diventare un Tecnico capace e competente. La riforma prevede 32 ore settimanali di lezione, suddivise in cinque giorni alla settimana con sei ore di lezione al giorno e un rientro pomeridiano, ma quattro ore di meno a settimana sono molte (sono circa 130 ore in meno all'anno), chiediamoci quali contenuti saranno tagliati visto che il Ministro ha promesso che aumenterà le ore di matematica ed educazione civica. Purtroppo la scure è caduta sulle materie tecniche, cioè su quelle che, come le costruzioni o il disegno, formano professionalmente gli studenti. Vorremmo allora porre una seconda domanda al Ministro: non è un peccato tagliare le competenze tecnico- professionali di ragazzi che hanno scelto di frequentare una scuola che prepara per accedere subito al mondo del lavoro, per costringerli ad approfondire materie astratte? La Confindustria ha dichiarato che c'è grande necessità di tecnici intermedi, a chi tocca la loro formazione se non alla scuola pubblica?
Sulla stessa linea interpretativa della legge è il presidente dei geometri genovesi, Luciano Piccinelli. Anche lui nutre qualche preoccupazione sul fatto che la denominazione di «geometra» scompaia definitivamente.
È così presidente?
«Certamente. Io penso che la legge di riforma debba esserci e sarà sicuramente molto moderna e in proiezione futura utile alla nostra scuola tecnica. Resta lincertezza sulla figura del geometra che ha sempre rappresentato un punto fermo anche nelle scelte fatte dai genitori».
Con questa nuova impostazione che accadrà del geometra?
«Accadrà che sarà conglobato nella fascia: costruzioni, ambiente e territorio. E soltanto quando potrà iscriversi allAlbo dei geometri potrà definirsi appunto geometra».
Saranno eliminate alcune materie...
«Sì, e materie tecniche che erano molto significative per un geometra quali il diritto, lestimo, le costruzioni. Davano il senso alla materia globale dellistituto».
È pensabile ci possa essere una modifica?
«Noi la chiediamo a gran voce, perché credo che la conoscenza tecnico-professionale che dava il percorso precedente, costituiva la vera motivazione dello studente che voleva imparare per entrare subito nel mondo del lavoro».
Speriamo che la Ministra Gelmini rifletta e decida di salvare l'Istituto per Geometri dall'estinzione...
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