Politica

Geometrie e technicolor: è la Spagna

Custo Barcelona conquista la Grande Mela con le tonalità calde e solari del suo Paese e un tocco di design

da New York

Uno spagnolo a New York può sentirsi più a suo agio del classico americano a Parigi reso indimenticabile da Gene Kelly. Infatti Custo Barcelona, irresistibile stilista catalano che in realtà di nome fa Custodio e di cognome fa Dalmau, ha festeggiato 10 anni di sfilate newyorkesi con uno spettacolo pieno di calore, colore e irrefrenabile allegria. «Questa è la collezione più forte e rischiosa che abbia mai fatto in 25 anni di moda» ha detto il designer nel backstage. «D’altro canto avevo voglia di sviluppare un’estetica senza punti di riferimento tranne quello, per me fondamentale, della fantasia».
Così, nonostante la temperatura polare creata in sala, sulla passerella di Custo è esplosa un’estate da fumetto con le ragazze vestite da abiti come visti attraverso la lente del caleidoscopio e i ragazzi che a prima vista sembravano buttati in lavatrice con tutte le tinte dell’arcobaleno. Poi scomponendo i cosiddetti look in singoli pezzi da inserire nel guardaroba quotidiano, ti accorgevi che lo spolverino di ciniglia con almeno 8 tinte diverse sapientemente mescolate tra loro, su un onesto paio di pantaloni neri abbinati con una T-shirt dello stesso colore, farebbe una splendida figura. Lo stesso si può dire dei divertenti calzoni maschili a grosse righe bianche e rosse che, accostati con la camicia a grandi e irriconoscibili grafismi in technicolor, fanno andare per così dire «la vista insieme». Mentre spezzati da qualcosa in tinta unita sono un modello spiritoso per il tempo libero. Carinissimo il miniabito a campana sui fuseaux incollati alle gambe, meno riusciti i pagliaccetti di ciniglia che con tutti quei colori facevano sembrare troppo in carne perfino le modelle. Comunque sia una volta di più è necessario dire che nel settore il bene più prezioso dopo la creatività è l’identità del marchio. Un modello di Custo Barcelona può piacere o fare orrore, ma si riconosce a prima vista e probabilmente riesce a migliorarti l’umore. Non a caso la griffe fattura 80 milioni di euro l’anno, possiede nel mondo 40 punti vendita e veste donne come Julia Roberts.

Alla domanda «C’è un’altra star che ti piacerebbe vestire?», lui sorridendo ha risposto: «Marilyn Monroe, la più bella di tutte».

Commenti