Bruxelles - Altissima la tensione fra Georgia e Russia, a lanciare l'allarme alzando i toni, è il ministro georgiano per la Reintegrazione, Temur Iakobashvili: "Siamo molto vicini allo scoppio di un conflitto, a un passo dalla guerra". Conosciamo i russi molto bene. Sappiamo cosa sta dietro i segnali lanciati dalla propaganda. Abbiamo registrato l’ingresso di truppe russe nel nostro territorio", ha dichiarato Iakobashvili.
"Ma la guerra deve essere evitata", ha aggiunto il ministro che ha giustificato le sue parole con la decisione di Mosca d’inviare truppe supplementari in Abkhazia, Repubblica autonoma formalmente sotto la sovranità di Tbilisi ma determinata alla secessione con il beneplacito del Cremlino. Per Mosca l’invio di ulteriori soldati in Abkhazia ha lo scopo di impedire alla Georgia di attaccare la Repubblica ribelle; piano di attacco nel quale le autorità di Tbilisi a suo dire starebbero cercando di coinvolgere anche l’Occidente.
Mosca: l'Abkhazia non chiede protezione militare L’Abkhazia non ha chiesto alla Russia di essere presa sotto controllo militare. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto che "non sono state avanzate proposte ufficiali in tal senso". Il tutto dopo una dichiarazione del collega abkhazo Sergei Shamba, nella quale la repubblica indipendentista georgiana si diceva pronta a mettere il suo territorio sotto controllo militare della Russia in cambio di garanzie di sicurezza. "Proponiamo ampia cooperazione militare con la Russia" aveva detto Shamba in un’intervista pubblicata dalle russe Izvestia.
"Duecento chilometri è la distanza tra i fiumi Psou e Inguri: l’Abkhazia è tutta qui. Siamo d’accordo che la Russia prenda questo territorio sotto il suo controllo militare. Ma si domandano garanzie di sicurezza in cambio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.