Egregio signor Lussana sono un giovane appassionato di calcio genovese e ho letto con piacere dall'articolo di un giornale cittadino, che ci racconta che al mondiale di Germania tutto a livello organizzativo ha funzionato a meraviglia, come direbbero i nostri amici tedeschi Alles in Ordnung, cioè tutto in ordine e quindi treni in orario, personale delle ferrovie gentile e cortese, polizia ferma ma educata e chi più ne ha più ne metta. Lei mi dirà perché cè da stupirsi la Germania è uno dei paesi più efficenti d'Europa, vero?
Beato l'inviato, io personalmente son stato in Germania l'anno scorso in occasione della Gmg 2005, cioè la Giornata Mondiale della Gioventù, ed ecco tutto quello che ci è capitato. Siamo partiti per Colonia il 15 agosto da Genova con il treno speciale, arriviamo a Colonia al mattino con 2 ore di ritardo grazie ad un incidente meccanico e soprattutto grazie alla pausa sindacale del macchinista tedesco, il quale nonostante fosse in possesso di tutti i moderni sistemi di sicurezza che gli permettono un viaggio sicuro benché da solo, il famigerato vacma, pretende di farsi unoretta di pausa, e non cè stato verso di fargli cambiare idea. Quindi si arriva a colonia alle 9 e 30 anziché alle 7 e 30. Poi il mercoledì successivo in occasione della festa degli italiani, che si svolgeva nel moderno stadio di Colonia, abbiamo trovato moltissime difficoltà a raggiungere lo stadio stesso ma soprattutto a ritornare a casa, in una scuola a Dusseldorf, dalla sopracitata festa in quanto il sistema di trasporto dallo stadio per la stazione, tram, era completamente inadeguato e inefficente, morale della favola tram strapieni ed antiquati che nel viaggio di ritorno si son rotti in un batter d'occhio e quindi via di corsa in stazione e meno male che la metropolitana funzionava benissimo. Arrivati in stazione per prendere il treno che ci avrebbe portati a Dusseldorf, ci troviamo davanti una bellissima sorpresa, stazione chiusa per sovraffollamento, cosi diceva la Polizei, e presidiata da ingenti forze in tenuta antisommossa e con svariate autoblindo a fare da sbarramento. I miei ragazzi mi domandano: «ma mica caricheranno??». Io rispondo se ci provano meniamo e se cè un buco nello sbarramento entriamo in stazione. Ringranziando il Padreterno troviamo un pertugio tra le divise della Polizei e via di corsa a prendere il treno per Dusseldorf, che sul tabellone principale era segnato con una destinazione mentre sul display del binario ne aveva unaltra e meno male che mastichiamo un po' di inglese così riusciamo a capire che il treno da Dusseldorf ci passa, visto che sull'orario cartaceo presente sul marciapiede non era manco segnato sto treno!!! Comunque tra treni sempre in ritardo, trasporto pubblico che a mezzanotte va a nanna, vedi tram della citta di Dusseldorf, riusciamo ad arrivare alla nostra scuola all'1 circa, dopo aver preso un piccolo treno locale che era mostruosamente in ritardo e che ci portava ad una fermata vicino alla scuola dove stavamo, insomma 4 h per fare circa 50km roba da pazzi. Inoltre il cibo era quello che era ma distribuito solamente dalle 13 alle 15 e se perdevi il giro saltavi anche la cena. Dulcis in fundo per raggiungere Marienfeld, luogo dove si svolgeva la veglia, abbiamo dovuto viaggiare su treni strapieni e costantemente in ritardo, minimo 20 minuti. Inoltre in Marienfeld le misure di sicurezza erano precarissime, con i settori di divisione dell'area completamente sballati, cioè non fatti rispettare dalla sicurezza, con gente che dormiva sulla strada invadendo così le vie di fuga, impedendo così ai sanitari, in caso di emergenza di poter fare bene il loro lavoro e vi segnalo anche lo scarso controllo da parte della polizia, della serie se volevo entrare carico di tritolo pronto a fare una strage nessuno mi perquisiva e potevo tranquillamente fare un macello.
Per non dire come eran sistemati tutti gli italiani e non alla stazione di Horrem, chiusi tutti dentro gabbioni metallici sulla massicciata in attesa dei treni che ci dovevano riportare in patria, nonostante si avessero orari differenti di partenza, e con la Polizei che ci guardava in cagnesco roba da Stalag 17.
Distinti saluti