Gerry Adams a Hamas: dialogate con Israele

Gaza Il leader del movimento integralista islamico Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, che vive ancora in condizioni di clandestinità nel timore di attacchi israeliani, è brevemente riapparso in pubblico nella notte fra mercoledì e giovedì per incontrare il presidente del Sinn Fein, il braccio politico dell’Ira (Esercito Repubblicano Irlandese), Gerry Adams.
Adams ha espresso solidarietà alla causa palestinese e ha manifestato l’impressione che Gaza, che tra la fine di dicembre e le prime settimane di gennaio è stata oggetto di una prolungata offensiva israeliana tesa a fermare i lanci di missili contro il proprio territorio e i propri civili, sia divenuta «una grande prigione». «Secondo il Sinn Fein - ha affermato - occorre giungere ad una completa cessazione delle ostilità da ambo le parti». «Il fatto è che il popolo palestinese e quello israeliano sono destinati a vivere fianco a fianco. Dopo il mio incontro con Haniyeh - ha aggiunto - credo che un progresso sia possibile».
Secondo il cattolico Adams, l’esperienza irlandese può essere utilmente applicata nel conflitto israelo-palestinese. «In quanto leader di un partito censurato, demonizzato, i cui membri sono stati uccisi, vedo il dialogo tra tutte le parti come la chiave per costruire un processo di pace significativo. Occorre un dialogo costante fra il popolo della Palestina e la sua leadership da un lato, e il popolo di Israele e la sua leadership dall’altro. È quello che ha funzionato in Irlanda».
Prima di visitare Gaza, Adams si era recato nelle località israeliane del Neghev occidentale, bersagliate da razzi palestinesi, e vi aveva incontrato esponenti locali. Adams ha anche chiesto incontri con dirigenti politici israeliani ma essi non sono avvenuti perché - secondo il quotidiano Haaretz - gli era stato richiesto di astenersi da incontri con dirigenti di Hamas. A Gaza Adams ha invece avuto due giorni di fitti incontri politici e ha visto anche esponenti di al-Fatah, il partito rivale di Hamas che nella Striscia è stato oggetto nel 2007 di un attacco militare da parte delle milizie fedeli a Haniyeh che lo hanno di fatto cancellato dalla scena politica.
Il leader del Sinn Fein Gerry Adams si era già recato in visita nella regione nel settembre 2006; in quella occasione aveva affermato che: «La guerra non è l’unica opzione per il Medio Oriente». Per decenni il Sinn Fein ha sostenuto l’opzione della rivolta armata e del terrorismo contro l’occupazione inglese dell’Irlanda del Nord, e solo nella seconda metà degli anni Novanta il suo braccio armato, l’Ira, ha accettato con molte difficoltà di deporre le armi. A quel punto il partito di Adams ha accettato di partecipare al governo di Belfast insieme con i nemici di un tempo. Alcune frange estremistiche non hanno però mai accettato la nuova situazione e questo si è drammaticamente manifestato il mese scorso in un attentato che è costato la vita a due soldati britannici. La rivendicazione di questo fatto di sangue, il primo dopo molti anni, è stata fatta dalla «Real Ira», un gruppo armato che considera Adams e i suoi collaboratori nient’altro che dei traditori della causa della completa indipendenza irlandese da Londra.


Israele ripete da tempo che Hamas, come Hezbollah in Libano, è armata e finanziata dall’Iran, e proprio ieri la stampa araba ha riportato la notizia dell’arresto di una cellula di Hezbollah in Egitto che stava preparando attentati. Secondo queste notizie, Il Cairo avrebbe addirittura intenzione di chiedere un mandato di cattura internazionale per il leader di Hezbollah, lo sceicco Nasrallah.

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