Sono fondamentalmente due i tipi di yoga più diffusi, a cui afferiscono le differenti scuole, quelli che privilegiano gli aspetti più «fisici» e quelli che danno valore agli aspetti mentali. Negli ultimi tempi stanno prevalendo i privi, anche se va detto che molti stili hanno caratteristiche relative a più tipologie. Quello che segue quindi è un catalogo molto generale.
Sportivi. Hatha: è lo stile base, basato su posizioni che vanno trovate sfidano i propri limiti fisici;
Ashtanga: si seguono serie prestabilite di posizioni estremamente energiche, detto anche «Power Yoga»;
Bikram: praticato in ambienti riscaldati a 38 gradi, fa sudare molto;
Vinyasa: si basa su un flusso continuo di movimenti (flow) ma senza serie prestabilite;
Iyengar: perfetto per i principianti, posizioni relativamente semplici ma curate nei dettagli, soprattutto per gli allineamenti.
Spirituali. Anusara: serve ad ascoltare il proprio cuore;
Kundalini: punta alla purificazione attraverso esercizi di respirazione e meditazione;
Raja: il più spirituale di tutti, statico e basato tutto sulla mente.
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