Roma Dunque, la nona edizione del Grande Fratello parte bene. E pure la seconda di X Factor. Il reality ha raggiunto uno share del 26,5 per cento. Il talent show del 14,4. È questo il verdetto dell’Auditel su due dei programmi più attesi della seconda parte della stagione televisiva. Due show diversi ma che in parte vanno a pescare sullo stesso pubblico giovane perché gli strateghi della Tv per i vari giochi di incastro del palinsesto li hanno programmati nella stessa sera del lunedì. Il primo è stato seguito da cinque milioni e 674mila spettatori, il secondo da tre milioni e 146mila. Chi è digiuno di Auditel, penserà: be’, Canale 5 ha strabattuto Raidue. Certo, però i conti si fanno in relazione alla rete di messa in onda, anche perché il competitor dell’ammiraglia Mediaset è Raiuno, che l’altra sera invece ha subito un tonfo: la nuova fiction Il bene e il male, fin troppo sofisticata e ombrosa, è arrivata solo al 17 per cento, poco per il primo canale pubblico.
Grande Fratello, invece, ha avuto un risultato che va oltre la media di rete di Canale 5 e mostra come la sua formula sia ancora forte nonostante gli anni d'età: nove. Per X Factor si tratta di un forte debutto: oltre a superare la media di Raidue, ha avuto più ascolto di qualsiasi puntata della scorsa edizione, anche della finale e pone le premesse per una grande edizione. Segno che il talent show che l’anno scorso ha faticato a farsi conoscere dal pubblico è riuscito nella difficilissima opera di avvicinare lo spettatore alla musica e di offrire una reale possibilità ai giovani cantanti italiani di farsi valere, ha conquistato un grosso spazio nel panorama televisivo. In sostanza: il Gieffe ha tenuto nonostante la forte concorrenza di X Factor. Perché quello che temevano i direttori di entrambe le reti, era di rubarsi l’un con l’altro il pubblico giovane.
Per molti spettatori è stata infatti una serata di zapping. Così, mentre da una parte, su Raidue, si sentivano le voci impostate dei cantanti - alcuni veramente bravi - in gara nel talent show, dall’altra, su Canale 5, riecheggiavano gli striduli e gli urletti dei ragazzi che, uno a uno, entravano nella casa di Cinecittà magnificandone la bellezza e dichiarandosi increduli di essere proprio lì. Da una parte la faccia contrita di Simona Ventura che deve scegliere se eliminare una band o l’altra, dall’altra le smorfie buffe di Alessia Marcuzzi che tenta di trasformarsi in un cartone animato per rendere più viva la trasmissione. Da una parte il talento, l’impegno, lo studio, lo sforzo per intraprendere la durissima carriera dell’artista che si legge come su un libro stampato sui volti di questi giovani trepidanti in attesa del verdetto della giuria.
Dall’altra uomini e donne privi di un talento specifico che però fanno parlare molto di più gli italiani. Perché, nello scopo insito del reality, dovrebbero rappresentare in piccolo le dinamiche che accadono nella società.
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