TorinoEnzo Ghigo o Ugo Martinat. Per alcune settimane cè stata incertezza sul nome che avrebbe guidato il Popolo della libertà piemontese. Alla fine lha spuntata il primo, tra i fondatori di Forza Italia, primo coordinatore regionale del movimento ed ex governatore, dopo laccordo che prevede il coordinamento del Pdl veneto ad An. Sarà Ghigo a guidare un partito egemone in Piemonte 2, vale a dire le 7 province piemontesi minori, e che ha lambizione di diventare maggioranza anche nel Torinese, una delle poche enclave ancora in mano al centrosinistra.
Al momento nessuno mette in discussione il posto di Martinat come numero due del partito. Il leader storico del Msi, convinto sostenitore del progetto di An e ora sottosegretario allo Sviluppo economico, potrebbe però scegliere di dedicarsi unicamente allimpegno di governo. In tal caso i nomi del possibile vice sono quelli di Agostino Ghiglia, deputato e presidente provinciale di Torino vicino a Ignazio La Russa, William Casoni, capogruppo in Regione, già vice di Ghigo nella sua seconda esperienza come governatore, Andrea Fluttero, uomo di riferimento di Altero Matteoli in Piemonte, con fama di vincente come sindaco di una cittadina della difficile «cintura rossa» che strangola il capoluogo e senatore che in breve tempo ha saputo ritagliarsi limportante ruolo di responsabile nazionale dellAmbiente. Tra i papabili cè anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Botta, presidente provinciale ad Alessandria e numero uno in terra sabauda di Destra sociale.
I mesi di transizione verso il Pdl sono stati vissuti senza particolari tensioni, anche perché da 15 anni i due maggiori partiti del centrodestra collaborano con grande pragmatismo e sostanziale identità di vedute nel governo delle diverse realtà locali.
Il vero problema, semmai, di questi tempi, come fanno notare dalle parti di An, è quello di consentire lingresso nel Pdl di nuovi contributi ma anche di impedire che vi entrino persone attratte solo dal fatto che il Pdl ha il vento in poppa, senza condividerne valori e ideali.
Meno serena è la situazione, invece, se si passa a considerare le candidature per le Provinciali. Le critiche per quelle allultimo minuto degli Udc Franco Maria Botta (Provincia di Torino nel 2004) e Rocco Buttiglione (sindaco del capoluogo nel 2006) erano state feroci e avevano lasciato il segno. Questa volta il Pdl si è mosso per tempo, puntando già a gennaio sulla presidente dellApi, Claudia Porchietto, per la Provincia di Torino. Lincontro con il premier Silvio Berlusconi, nei giorni scorsi, non ha sciolto le riserve. Frena la Lega Nord, che ha già incassato un sì di massima per quella di Cuneo sul nome di Giovanna Gancia (non gradita allUdc, che anche qui correrà da sola). Il Carroccio punta sulla neodeputata Elena Maccanti. E in gioco cè anche la candidatura per le prossime regionali. Il capogruppo leghista a Montecitorio, Roberto Cota, vuole per sé la poltrona di candidato governatore del centrodestra.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.