Vigili stranieri a Milano? Perché no. L'idea, a mio avviso ottima, è venuta a Filippo Penati, presidente della Provincia. Ogni tanto... Del resto non la si può certo considerare cosa nuovissima. Di extracomunitari in divisa in Italia ce ne sono già nei carabinieri e nella polizia. E invece la maggioranza di Palazzo Marino ha accolto con fastidio la proposta: «Se Penati crede nelle task force multirazziali può partire dalla polizia provinciale», ha dichiarato il vicesindaco De Corato. Più categorica la Lega: «Per carità. Nell'assegnazione di casa e posti di lavoro vanno privilegiati i residenti» ha detto Matteo Salvini. Risposte che mi sembrano piuttosto superficiali. Se funzionano come carabinieri e poliziotti non si vede perché non potrebbero funzionare come ghisa.
È scontato che non andrebbero arruolati stranieri appena arrivati in Italia ma per quale motivo un extracomunitario, diventato cittadino italiano, non potrebbe diventare un buon vigile? Suppongo che esistano regole e parametri - fisici ed etici - per l'arruolamento dei ghisa, parametri e regole che non andrebbero assolutamente modificati ma qualora, facciamo il caso, un marocchino o una ucraina rispondessero a questi requisiti e superassero prove ed esami di abilitazione dove sarebbe lo scandalo? Se la legge consente agli stranieri di diventare cittadini italiani mi sembra assurdo non concedere a queste persone tutti i diritti riconosciuti a noi «indigeni».rotondosergio@ilgiornale.it
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