Ghizzoni: «Fonsai? Pronti a sostenere l’aumento» Axa accende la speculazione

All’indomani del rosso da 1,1 miliardi scavato da un intervento di emergenza sulle riserve, Fitch boccia Fonsai tagliando il rating da BB- a B+. Il report, diffuso in serata, non ha però inciso sulla Borsa, dove il gruppo assicurativo destinato a essere inghiottito da Unipol ha chiuso in rialzo del 2,38% a 0,7 euro con una massiccia corrente di acquisti proprio nel finale di seduta, quando è uscito il downgrade della casa di analisi americana. Accanto a Fonsai si schiera comunque anche Unicredit: «Non ho idee, vedremo quali sono le condizioni e poi decideremo, ma non è una decisione difficile. Crediamo nell’investimento e faremo la nostra parte», ha detto l’ad Federico Ghizzoni, in relazione all’eventuale partecipazione alla maxi-ricapializzazione della compagnia assicurativa di cui Piazza Cordusio è già grande socia.
Fitch sottolinea che si tratta della seconda revisione delle attese della società sui risultati e sui margini di solvibilità: questo aumenta i dubbi circa la reale portata dei conti 2011. Tra le sale operative era rimbalzata la voce, rilanciata ieri da La Stampa, di una possibile contro-offensiva di Axa su Fonsai. Parigi punta da tempo a crescere in Italia e si era fatta avanti a dicembre ma non ha fatto alcuna offerta e sembra peraltro disporre delle risorse necessarie per tentare un’Opa. Axa potrebbe però farsi avanti per acquisire gli asset o i portafogli premi che Unipol potrebbe essere obbligata a cedere per rispettare i limiti Anrtitrust. L’eventuale avanzata in Italia della grande armée transalpina potrebbe dare filo da torcere a Generali, ieri debole in Borsa (-2,29% a 11,9 euro, tra scambi circa doppi rispetto al normale, rispetto a un progresso del Ftse Mib dello 0,48%): una spia, secondo alcuni analisti, che il mercato crede in una mossa imminente mossa di Axa.

Piatti gli altri titoli coinvolti nella nascita della grande Unipol: Premafin, la holding di Fonsai, ha chiuso invariata a quota 0,24 euro mentre Unipol è scesa dello 0,42% a 0,19 euro. Poco variata anche l’altra controllata dal gruppo Ligresti: il titolo della Milano assicurazioni ha chiuso in aumento dello 0,56% a un prezzo di 0,23 euro.

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