Pierluigi Bonora
da Milano
Oggi, 4 luglio, gli americani celebrano la Festa dellindipendenza. La chiusura degli uffici e il lungo ponte a cui negli Stati Uniti in pochi rinunciano, rappresentano un motivo in più di riflessione per i vertici della General Motors a proposito di unalleanza con Renault e Nissan che varrebbe quasi 15 milioni veicoli prodotti.
Nessuna riunione ufficiale è stata, per ora, convocata. Il presidente Rick Wagoner, sollecitato dallazionista Kirk Kerkorian a esaminare unintesa con Renault e Nissan, avrebbe incaricato il direttore finanziario Fritz Henderson di analizzare il caso.
E così mentre a Detroit non sembrano avere fretta di affrontare la vicenda, ieri Renault e Nissan (i francesi controllano i giapponesi con il 44,4% circa del capitale, mentre Tokio detiene il 15% della società transalpina) sono uscite allo scoperto. A distanza di alcune ore si sono riuniti i due consigli di amministrazione, a cui ha partecipato in videoconferenza da Parigi il presidente di entrambi i gruppi Carlos Ghosn. Da Tokio è arrivato lok allavvio di un negoziato esplorativo con la Gm per unalleanza a tre. Il board ha conferito a Ghosn tutti i poteri necessari per condurre il negoziato esplorativo. In serata si è invece riunito il cda della Renault al termine del quale, in una nota, viene precisato che «una trattativa con General Motors per uneventuale alleanza potrebbe essere intavolata, a patto che la compagnia automobilistica americana si faccia avanti per proporla» (la prima mossa è stata fatta solo dal primo azionista di Gm). In precedenza, con un comunicato, Ghosn aveva ricordato come quella tra Renault e Nissan «è unalleanza aperta che, in circostanze favorevoli e con partner adeguati, potrebbe essere ampliata». Un allargamento, però, che sarebbe preso in considerazionme solo se «attuato nel pieno spirito dellalleanza, basato sulla fiducia, la trasparenza, la performance e il totale rispetto delle identità nazionali e di marca». La parola, quindi, passa agli americani. Lipotesi su cui si starebbe lavorando vedrebbe Renault e Nissan disposte ad acquisire il 20% di Gm per 3 miliardi di dollari. Il mercato, intanto, per ora non prende posizione. Solo Jp Morgan si è detta convinta che la nascita di un colosso come Gm-Renault-Nissan possa portare ai tre costruttori benefici. I maggiori timori riguardano proprio Ghosn, a cui un impegno supplementare di non poco conto come quello di occuparsi anche dei rapporti con la Gm, rischierebbe di sottrargli tempo prezioso da dedicare allalleanza franco-nipponica.
«La lettera di Kerkorian a Wagoner - commenta da Detroit, Stefano Aversa, amministratore delegato di AlixPartners - ha destato scalpore perché inaspettata sia nella modalità sia nei contenuti. La portata della proposta e i programmi di turnaround che vedono impegnate Gm, Renault e Nissan richiedono la massima cautela nel valutare i prossimi passi».
Non sono intanto buone le notizie sulle vendite di Gm, Ford e DaimlerChrysler negli Usa. I primi hanno visto crollare, in giugno, le consegne del 26%; per i secondi, invece, il calo è stato del 7 per cento. Frenata del 13% per i rivali di DaimlerChrysler.
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