Già oggi in libertà i primi carcerati

A Roma, Milano e Torino esaminati 10mila casi. La Lombardia: fondi dal governo per assistere i detenuti. «Graziate» le guardie carcerarie

da Milano

Dopo la firma sul provvedimento del presidente della Repubblica e del guardasigilli, e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, l’indulto da ieriè legge. Già oggi potrebbero uscire i primi detenuti interessati dal provvedimento di clemenza. La «patata bollente» è in mano alle procure d’Italia. A Milano ieri c’è stato un vertice istituzionale al Provveditorato alle carceri della Regione Lombardia per trovare una sistemazione abitativa e lavorativa ai detenuti (circa duemila). Tra di loro ci sono anche molti extracomunitari senza permesso di soggiorno, e le questure non sanno ancora come comportarsi. Qualcuno ha già chiesto un chiarimento al ministero per l’applicazione della Bossi-Fini. Il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia con delega ai diritti dei cittadini, Antonella Maiolo, ha chiesto fondi al governo.
A Roma l’ufficio esecuzione della Procura capitolina sta esaminando circa 3mila casi. Secondo le prime stime i carcerati che potrebbero lasciare gli istituti di pena romani sono duemila. Anche a Torino ieri mattina il procuratore capo Marcello Maddalena ha convocato una riunione con i magistrati incaricati di occuparsi della questione: i casi sarebbero circa 7mila. Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, in visita nel capoluogo piemontese, ha nuovamente mostrato la sua contrarietà: «Una cosa è venire incontro ai “poveri cristi in carcere”, altra cosa è di fare uscire corrotti, corruttori, falsificatori di bilancio e addirittura responsabili di voto di scambio politico-mafioso».
Tra le inchieste a rischio condono ci sono infatti anche quelle sulla scalata a Rcs che vede indagato per aggiotaggio l’immobiliarista Stefano Ricucci, le indagini sulle scalate bancaria Antonveneta e Unipol-Bnl, che coinvolgono tra gli altri l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio e l’ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte. Secondo il deputato del Prc Francesco Caruso «anche i disobbedienti potranno beneficiare dell’indulto». Il deputato di Rifondazione comunista, «graziato» dal provvedimento di clemenza, ha chiesto un’«amnistia generalizzata» e l’abrogazione delle leggi Bossi-Fini sull’immigrazione, la ex Cirielli e la Fini-Giovanardi sulle droghe perché «potrebbero vanificare l’effetto “positivo” dell’indulto».


Ieri la «clemenza» del ministro della Giustizia è arrivata anche per le guardie carcerarie, con un provvedimento che condona «gli agenti di polizia penitenziaria che abbiano commesso lievi illeciti disciplinari commessi fino a tutto il 2 maggio 2006».

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