Giacomo Leopardi nella top 100 dei libri dell’anno usciti negli Usa

Giacomo Leopardi nella top 100 dei libri dell’anno usciti negli Usa

L a passione per le playlist è ormai irrefrenabile. E ogni anno, come le luminarie di Natale, si fanno vedere un po’ prima. Così a novembre, i media sono pronti a scodellare il best of dell’anno. Tra i libri, si fa notare la classifica dei 100 libri più importanti del 2011 stilata dal New York Times. Nei piani alti, svetta un italiano del XIX secolo, il conte Giacomo Leopardi. I Canti del poeta recanatese sono infatti usciti nella traduzione inglese di Jonathan Galassi per l’editore Farrar, Straus & Giroux. Storia travagliata, quella di Leopardi in inglese, qualcuno ricorderà la battaglia per reperire i centomila euro necessari per portare a compimento la traduzione in inglese dello Zibaldone. Si concluse con un assegno staccato da Silvio Berlusconi in persona, dopo una campagna giornalistica in cui gli «ignorantoni» di destra furono isolatissimi protagonisti. Per gli intelligentoni di sinistra, «Leopardi non era abbastanza pop» (testuale giudizio di un importante caporedattore sezione cultura di un giornale de sinistra). Il Cav non fu quasi ringraziato dai beneficati, che temevano per le proprie carriere universitarie. Storia vecchia.
Il quotidiano americano chiosa così il sesto posto di Giacomo Leopardi: «Con questa traduzione, potrebbe diventare importante per la letteratura americana quanto Rilke e Baudelaire». In vetta, per la cronaca, ci sono i racconti di Don DeLillo (Angel Esmeralda), l’esordio, clamoroso per consenso di critica, di Chad Harbach, considerato il nuovo Franzen (The Art of Fielding, uscirà per Rizzoli nel 2012) e Hector Tobar (The Barbarian Nurseries) con un romanzo sull’integrazione tra etnie diverse a Los Angeles. Non mancano i soliti noti con libri già editi in Italia come Stephen King (22/11/’63, Sperling&Kupfer), Nicholson Baker (La casa dei buchi, Bompiani), David Foster Wallace (Il re pallido, Einaudi), Murakami Haruki (1Q84, Einaudi), Jeffrey Eugenides (La trama del matrimonio, Mondadori). Nomi che tornano un po’ ovunque, in queste prime compilation di fine anno.
Tempo di classifiche (di qualità, non di vendita) anche per il colosso on line Amazon. Primo posto per Chad Harbach, sul podio anche Murakami Haruki e Karl Marlantes con What It Is Like to Go to War, un saggio sulla guerra scritto dall’autore di Matterhorn, romanzo capolavoro sul Vietnam.
Anche la libreria on line tutta italiana Bol propone le sue top ten basate sulla qualità.

Tra i narratori stranieri, i «vincitori» sono Murakami, il premio Pulitzer Jennifer Egan con Il tempo è un bastardo (minimumfax) e Jeffrey Eugenides. Ed ecco i migliori narratori italiani: Gianrico Carofiglio con Il silenzio dell’onda (Rizzoli); Elena Ferrante con L’amica geniale (EO); Stefano Benni con La traccia dell’angelo (Sellerio).

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