LeccoUn corpo riverso fuori dalla palestra Emotion di Lecco. Cinque colpi. Uno al cuore. Mortale. La fine della vita di Francesco Poerio, 38 anni, origini calabresi, fedina penale non immacolata, porta a galla un segreto nel suo passato. «Mio fratello era stato il fidanzato di Eluana». Sedici anni di silenzio. Solo adesso la verità. Possibile? Dopo sedici anni? Anzi dopo quasi diciassette, visto che l'incidente che ridusse in stato vegetativo permanente la donna che il padre vuole liberare dal coma accadde il 18 gennaio del 1992. Forse Eluana si sarebbe portata il segreto nella tomba se un commando, venerdì mattina, non avesse ucciso a colpi di pistola Poerio.
Gli amici parlano di una persona senza ombre. Una compagna, due bambine, una casa a Pasturo in Valsassina, un passato burrascoso e un presente come sfascia carrozze per le aziende del territorio. Ufficialmente nullafacente, ma un nullafacente vestito sempre in maniera impeccabile e abbronzato. Il modo in cui è stato ucciso fa pensare agli investigatori che Poerio avesse qualche segreto ben più grosso di un filarino con l'Eluana delle feste e dell'università. Nessuno finora li aveva mai associati. Nessuno mai aveva parlato del fidanzato di Eluana, nessuno aveva sovrapposto quest'uomo sempre in forma e sempre abbronzato alla donna simbolo del diritto di vivere o morire. Lo fa ora sua sorella che parla di un amore tra Eluana e Francesco, quando erano solo due giovani di cui non parlavano giornali e tv. Due ragazzi di vent'anni all'epoca. Amici all'inizio, innamorati poi. Dice proprio così la sorella «tra loro era sbocciata una storia d'amore». E aggiunge un particolare che dovrebbe esse la prova, il sigillo d'amore. «Era lui il ragazzo che seguiva Eluana la notte dell'incidente». Ne hanno parlato tutti tante volte, dell'amico che guidava l'auto subito dietro a quella di Eluana Englaro la sera dopo la discoteca, quello che si sarebbe fermato per primo, chiamato i soccorsi e raccontato agli altri amici che Eluana non aveva ferite, sembrava addormentata. Era Francesco quel ragazzo?
«No». Il papà di Eluana, Beppino Englaro, continua a ripetere di essere in silenzio stampa. Ma la risposta su questo caso la dà: «Il ragazzo che soccorse Eluana, il suo amico, non vuole uscire in alcun modo. Io so chi è. E non è questo Francesco. Ma il nome non lo dico perché darei lui in pasto a tutti come sono finito io. Del resto ne sento tante in questo periodo. Una in più. Una in meno. Ormai non mi sconvolge più nulla». Le amiche di Eluana dicono che è passato troppo tempo per ricordare. E comunque vogliono restare fuori da questa storia. La storia della donna in coma con il permesso dei giudici di essere lasciata morire e il pregiudicato ucciso a colpi di pistola al quale ora gli amici scrivono: «A te che non eri un pregiudicato. A te che un tempo amavi Eluana, a te che volevi farti voler bene, a te diciamo che tutta la vita non basterà per dimenticarti». Una frase lasciata sui fiori della palestra dove venerdì la madre di Francesco, una signora con i capelli bianchi e il cuore crivellato dal dolore, è arrivata per dire addio al figlio.
Il passato di Eluana era stato seppellito da anni di discussioni giuridiche, filosofiche e religiose.
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