Giallo in Parlamento

RomaDicono tutti che, da mesi e mesi, stia lavorando sodo «per il dopo-Silvio». Ritengono che ormai sia soltanto alla ricerca di un incidente per far cadere il premier, come testimonierebbe lo scontro silente con diversi ministri costretti ad approvare la Finanziaria senza fiatare. Affermano che abbia già preso gli accordi giusti e tessuto le opportune alleanze per insediarsi a Palazzo Chigi alla guida di un esecutivo tecnico. Sostengono che, anche in pubblico, stia studiando da Cavaliere: lo dimostrerebbe l’impegno con cui ieri mattina Giulio Tremonti, in genere schivo e riservato, ha fatto il «piacione», con tanto di foto di gruppo e battute, con una rumorosa scolaresca di Salerno.
Vero, falso. Fatto sta che, intanto, il ministero dell’Economia ha cancellato la sedicesima legislatura, quella in corso, dal testo della legge di bilancio varata giovedì dal Consiglio dei ministri. Tutte le disposizioni, dalle tabelle agli allegati, riguardano infatti la diciassettesima legislatura. E la numero sedici, che fine ha fatto? Solo uno sbaglio tecnico? Un errore freudiano? Una previsione?
Il documento, come succede in questi casi, è stato preparato dagli uffici di via XX Settembre. Poi è transitato per Palazzo Chigi, ha fatto tappa alla Camera e da lì è ripartito verso la nota e affidabile tipografia Colombo, in via di Campo Marzio, che da sempre stampa gli atti di Montecitorio. E nessuno, in questo tragitto, si è accorto dell’errore. Così adesso le «disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» firmate da Giulio Tremonti per il nuovo anno 2011, ormai in distribuzione a tutti i deputati e prossime ad arrivare sui tavoli delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, hanno un’intestazione decisamente paradossale: XVII legislatura.
Chissà, forse questo pizzico di futurismo potrà piacere ai finiani di Futuro e libertà. Peccato che siano stati eliminati quasi due anni e mezzo di lavori parlamentari, quelli che ci dividono dalla primavera del 2003, data di scadenza naturale della soppressa sedicesima. E ora? Che fare? La caccia all’impiegato distratto e pasticcione è già partita. Qualcuno invece se la prende con il solito diavoletto in tipografia.
Ma siccome in questo clima da 25 settembre, dove tutti sospettano di tutti, anche i particolari diventano fondamentali, nel Palazzo non si parla d’altro.

In Transatlantico fioriscono battute maliziose e ipotesi solo fino a un certo punto fantasiose. Tipo: il governo del Cavaliere è talmente dinamico e veloce che persino il calendario è rimasto indietro. Oppure: dalle parti di Sondrio regna già il federalismo temporale.

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