Giallo sulla morte di una neonata figlia di macedoni

La bimba era nata domenica in un casolare. Ma in ospedale è arrivata solo lunedì mattina

Giacomo Bondi

Un brutale omicidio oppure l’ennesima tragedia dell’ignoranza? È giallo su una neonata portata morta dai genitori, una coppia di pastori macedoni di trent’anni, lunedì mattina al pronto soccorso dell’ospedale «Sant’Eugenio» dell’Eur. La piccola ormai cadavere era in una scatola, mentre la mamma ancora sanguinante, a rischio di setticemia, è stata medicata. Nei confronti dei due stranieri, che vivono in un casolare della campagna ardeatina, gli agenti del commissariato Esposizione hanno disposto un fermo con la gravissima accusa di avere ucciso la loro figlia. Tante, infatti, le contraddizioni rese nelle versioni di mamma e papà, troppi i punti oscuri di una vicenda i cui contorni diverranno chiari solo dopo che sul minuscolo corpo sarà effettuata l’autopsia.
Innanzitutto, la donna avrebbe dato alla luce la bambina domenica sera intorno alle 23,30, mentre in ospedale l’ha portata solamente l’indomani. Mentre il marito dormiva, ha raccontato ai sanitari, si sarebbe recata nel bagno. Ed è lì che ha partorito la piccola in seguito a una forte emorragia interna. Lei, dunque, sarebbe poi svenuta, ritrovandosi al risveglio, ormai morta, sotto le sue gambe, la piccolina.
A quel punto, chiama il marito dicendogli di scavare una buca per seppellire il bebè. Dal canto suo l’uomo ha negato la circostanza riferendo invece di non essersi recato subito al nosocomio perché non aveva l’auto. Solo alle 10 di ieri mattina, grazie ad un passaggio avuto da un conoscente, i due hanno raggiunto il Sant’Eugenio con la bimba in una scatola. Un lasso di tempo che ha subito insospettito gli investigatori allertati dal personale sanitario della struttura ospedaliera. La trentenne, una volta in ospedale, è stata sottoposta al raschiamento della placenta, quindi i medici hanno bloccato l’emorragia. Proprio davanti a loro, la donna ha sostenuto che la piccola aveva appena sei mesi ed era nata morta. Ma i sanitari, in seguito ai primi accertamenti, hanno rilevato che si trattava di una bambina di età compresa tra gli otto mesi e mezzo e i nove mesi, ossia completamente formata.

«La placenta - ha aggiunto poi la macedone ai poliziotti che l’hanno nuovamente ascoltata ieri pomeriggio in commissariato - è caduta nel water». Eppure gli uomini della Scientifica avevano appena ritrovato nel bagno del casale frammenti della placenta, del cordone ombelicale e alcuni indumenti sporchi di sangue.

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