Gianna Nannini, che dolcezza Poesia tra colori e bianconero

Poi il colore. Ma solo poi. Quant’è difficile parlare di cecità in un videoclip: il luogo comune è dietro l’angolo, il pressappochismo sdolcinato è l’arma più sfruttata. E allora guardate questo Sei nell’anima che il regista Kal Karman ha preparato per Gianna Nannini. Di solito sono i particolari che fanno la differenza. Qui è invece la grazia. La grazia dei primi piani sul cappotto, sulla sciarpa, sulle mani che si incrociano, si afferrano sulla neve bianca. C’è un nonsoche, una sinergia speciale tra la voce della Nannini - che ha la potenza della sincerità e la profondità dell’esperienza - e lo scorrere delle immagini, dei piccoli gesti d’intesa tra i due innamorati che si scambiano luce senza vederla. E l’alternanza del colore, che arriva sullo schermo solo dopo una trentina di secondi e si alterna fino alla fine col bianconero, accompagna il testo («sei nell’anima e lì ti lascio per sempre») mentre la Nannini si conserva lo spazio del narratore, quindi a margine della storia, e più che con i primi piani lo occupa con la gestualità, con le mani e le pose.

E alla fine vien fuori un ritratto di straordinaria dolcezza che in ogni piccolo dettaglio trova la forza di sfuggire al noioso luogocomunismo cui siamo abituati. Brava.

GIANNA NANNINI - Sei nell’anima (Universal)

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