Giappone, quattro mesi per il padiglione in larice

Con la cerimonia rituale del "Kagamibiraki", ultimate la fondamenta, dato il via alla fase due della costruzione della struttura per Expo Miloano 2015. E' ispirato alla "Diversità Armoniosa" ed evidenzia come nelle "diversità" coltivate nel Paese, in armonia con la natura, si possano trovare grandi potenzialità per contribuire ai problemi alimentari

Giappone, quattro mesi per il padiglione in larice

La cerimonia del Kagamibiraki ha celebrato nei cantieri di Expo Milano 2015, l’avanzamento dei lavori del avviati nel mese di maggio che stanno procedendo secondo il programma: scavi e fondazioni dello spazio espositivo sono stati ultimati ed inizia la fase due: la realizzazione dell’edificio fuori terra.

A dare il rituale colpo di martello alle due botti di sake, gesto simbolico di un nuovo inizio e augurio di successo previsto dal cerimoniale sono stati il console generale del Giappone a Milano Kyoko Koga, il commissario unico del governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala e il commissario generale di sezione del Giappone Tatsuya Kato. Ha partecipato il vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani.

Il padiglione del Giappone, progettato da uno dei più noti architetti nipponici, il professor Atsushi Kitagawara, interpreterà il tema dell’Esposizione Universale di Milano Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, rappresentando tutta la conoscenza, l’esperienza e le tecniche racchiuse nel cibo e nella cultura alimentare del Paese.

"Ispirati dalla serietà del tema di Expo Milano 2015, abbiamo pensato di sviluppare il concetto di Diversità Armoniosa", ha sottolineato Tatsuya Kato. Tema con cui si evidenzia come nelle "diversità" coltivate nel Paese, in armonia con la natura, si possano trovare grandi potenzialità per contribuire ai problemi alimentari.

"Il Giappone ha un’antichissima cultura alimentare, di attenzioni agli sprechi, di pratiche agricole, ittiche e forestali che operano da sempre in armonia con la natura - ha commentato Giuseppe Sala –. Sono certo che dalla presenza del Giappone ad Expo emergeranno interessantissimi spunti di riflessione rispetto alla sfida che abbiamo lanciato di proporre soluzioni concrete per rispondere alle sfide alimentari del millennio, promuovendo al tempo stesso uno sviluppo orientato alla sostenibilità e al rispetto delle risorse naturali".

Il padiglione è una struttura sostenibile in legno di larice che si estenderà per circa 4.170 metri quadrati e sarà una delle più grandi dell'esposizione, all'esterno apparirà come una griglia tridimensionale in legno. Il progetto dell'architetto Kitagawara ha unito le tecniche tradizionali con cui vengono costruiti i templi in Giappone, in particolare quella della tensione compressiva in cui i singoli elementi vengono collegati con sistemi di aggancio e giuntura per ottenere un supporto, con quelli più innovatici e tecnologi. "In Giappone ci sono oltre mille templi che sono in piedi da più di mille anni - ha raccontato l'architetto - e solo tre sono crollati in caso di terremoto, perché questa modalità di costruzione è sicura e resistente". A piano terra i visitatori troveranno lo spazio espositivo per eventi legati al tema della nutrizione, al primo piano la zona ristorante dove assaggiare la cucina giapponese. Secondo le stime del Paese il padiglione sarà pronto in 4 mesi, il legno arriverà da una prefettura del nord Giappone per essere assemblato in Italia. L'investimento è stato di oltre 21 milioni di euro, poco meno di 2 miliardi di yen.

Il Giappone è costituito al 70 per cento di foreste e il legno è molto diffuso nelle costruzioni urbane di architettura e ingegneria oltre che per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano.

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